Cultura e Spettacoli

Grave lo scrittore Bevilacqua La compagna denuncia: "Ostaggio della clinica privata"

L'uomo, 78 anni, è ricoverato a "Villa Mafalda". Michela Macaluso: "Ha bisogno di cure e non vogliono trasferirlo". Ma la clinica privata smentisce

Grave lo scrittore Bevilacqua La compagna denuncia: "Ostaggio della clinica privata"

Una vicenda che riporta alla ribalta il controverso tema delle coppie di fatto, quella che vede protagonista lo scrittore Alberto Bevilacqua e la sua compagna Michela Macaluso.

L'uomo, 78 anni, è ricoverato in una clinica privata di Roma da tre mesi per uno scompenso cardiaco. Ora le sue condizioni si sono aggravate: un'infezione alle vie respiratorie comprime le funzioni vitali. Servono cure urgenti, cure che la clinica "Villa Mafalda" non può fornire. La struttura, però, non autorizza il trasferimento in un ospedale e la Macaluso, non essendo sposata con Bevilacqua, non può decidere per lui. L'unico familiare in vita è la sorella dello scrittore, che vive a Parma e che, a detta della Macaluso, ignorerebbe le condizioni del fratello. "Se mio fratello è ancora vivo, lo deve alle cure precise e tempestive poste in essere dai medici della casa di cura, che sono attenti in modo premuroso a far fronte a tutte le carenze che il suo organismo debilitato va rivelando e tengono la situazione sotto controllo", sostiene però Anna Bevilacqua, "L’unica mia preoccupazione è tutelare mio fratello per tenerlo tranquillo".

Intanto la casa di cura batte cassa e chiede alla donna 520mila euro oltre ai 120 mila già versati per i tre mesi di ricovero. Circa 3mila euro al giorno, insomma. Alla Macaluso non resta che una strada: denunciare la situazione alla procura, che ha aperto un'inchiesta per lesioni colpose: lo scrittore sarebbe "ostaggio" dei medici della clinica (al momento non indagati), come scrive il Corriere della Sera.

"La mia cliente è angosciata e stupefatta", spiega l'avvocato Giuseppe Zaccaria che assiste la donna, "Malgrado l'emergenza i medici di Villa Mafalda continuano a trattenerlo violando il protocollo scientifico che prevede di trasferire il paziente nella struttura pubblica meglio attrezzata per le cure specifiche". E in attesa di una risoluzione, lo scrittore sarebbe incosciente, incapace di parlare e capire quello che sta accadendo. "Anziché trasferirlo d'urgenza al più vicino ospedale pubblico attrezzato per le malattie respiratorie, la direzione di Villa Mafalda lo trattiene, giorno dopo giorno, senza decidere", continua il legale.

Villa Mafalda, però, si difende: "Il prof. Bevilacqua è ricoverato presso la nostra struttura dallo ottobre 2012 dove è giunto in condizioni disperate. Solo grazie alla perizia dei sanitari e l’ adeguatezza della struttura il paziente è ancora vivo. Le terapie sono state prestate sempre in accordo con la sorella, Anna Bevilacqua, con la sig.ra Macaluso e addirittura con il consulente medico di quest’ultima, il prof. Mauro Cacciafesta, che ha confermato l’adeguatezza delle terapie prestate consigliando di continuare lo stesso iter terapeutico". Insomma la clinica "non sta trattenendo in alcun modo il prof.

Bevilacqua: il paziente si trova ricoverato per espresso desiderio della famiglia".

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