Gravina, il padre: no ai funerali del Comune

Il legale di Pappalardi: "La famiglia non vuole la solidarietà da chi l'ha sempre considerata come poco affidabile". Nel pomeriggio nuovi esami sui corpi dei fratellini Francesco e Salvatore per approfondire le circostanze della morte

Gravina, il padre: no ai funerali del Comune

Bari - No ai funerali pagati dal Comune. Il legale di Filippo Pappalardi avvocato Angela Alliani ha spiegato questa mattina il perché la famiglia Pappalardi ha rifiutato l’offerta del Comune di Gravina di Puglia di farsi carico dei funerali dei due fratellini trovati morti. L’avvocato dice che la famiglia gli ha riferito di "essere sempre stata trattata da famiglia poco affidabile". Adesso che le indagini parlano chiaro, "la famiglia non vuole la loro solidarietà".

Esami sui corpi Saranno eseguiti nel pomeriggio, nell’istituto di medicina legale del policlinico di Bari, altri e più approfonditi esami radiologici e radiografici sui corpi di Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini trovati morti il 25 febbraio nella cisterna di una masseria abbandonata nel centro di Gravina in Puglia. Sui cadaveri i medici legali nominati dalla procura, Francesco Introna e Vito Romano, eseguiranno anche una risonanza magnetica per ricostruire tridimensionalmente i cadaveri.

Dagli esami compiuti ieri è emerso che Francesco ha fratture alla gamba destra che - secondo fonti vicine alle indagini - sarebbero state provocate dalla caduta nel pozzo. Introna ha precisato ieri sera che gli accertamenti finora eseguiti non hanno stabilito per quanto tempo siano sopravvissuti Ciccio e Tore dal momento in cui sono precipitati, o sono stati gettati, nella cisterna.

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