Cronaca locale

«Grazie ai miei angeli ora non ho più debiti»

(...) Ecco come viveva la signora Emma, con cinque euro o poco più: l’attesa della pensione di 555 euro al trentuno e poi la corsa in posta per pagare l’affitto di 550 euro. E un peso nel cuore che le toglieva il respiro ogni volta che ci pensava: «Sono stata costretta a fare dei debiti, altrimenti non avrei potuto pagare l'anticipo della casa». Avevamo scritto di lei, e in molti, moltissimi ci hanno risposto chiedendo come avrebbero potuto aiutarla a superare un momento così difficile. E sono iniziate le telefonate e le visite a casa dell’anziana. «Grazie a loro, il primo debito è andato. Ora mi rimangono solo le bollette di mio figlio da saldare e poi posso farcela da sola». Come ha sempre fatto in tutta la sua vita. Fiera e coraggiosa, ecco come è la signora Emma che ancora adesso si vergogna di aver chiesto aiuto e che quasi si rimprovera di non essere riuscita a cavarsela con le proprie forze. E però, a ripensarci bene, cosa avrebbe fatto senza i suoi «angeli custodi»? «Li voglio chiamare tutti, uno per uno. Ma intanto li ringrazi lei per me. E lo scriva che mi hanno cambiato la vita». Prendo nota e la lista dei nomi si allunga.
C’è una signora di Cassina de’ Pecchi che si è presentata con due borse piene di cibo. Giovanna invece le ha mandato un fattorino con cinque o sei sacchetti di frutta e verdura e 150 euro. Il primo a chiamarla è stato un signore di Bergamo. «Ma sa che Lorenza, quella di Cassina de’ Pecchi, viene a trovarmi ogni settimana? Mi porta i cerotti e le medicine di cui ho bisogno». Lorenza è giovane, ha 46 anni. Ma con Emma ormai si sentono come due care amiche. «Ci diamo anche del tu. Vuole sapere la verità? È una cosa meravigliosa non sentirsi soli e sentire che se ho bisogno, loro ci sono. Questo vale più di tutto». Più dei soldi, dei pacchi, del cibo, del frigorifero che le hanno regalato le donne della parrocchia, facendo una piccola colletta e delle raccomandate che arrivano ogni giorno.
Poi c’è la signora Fratti che le ha scritto di essere anche lei una pensionata di 87 anni e la incoraggia ad avere fiducia nell’aiuto del Signore che non abbandona mai i suoi figli, allegando 150 euro nella speranza che con quella cifra riesca a coprire il debito di fine mese. «Mi chiama, e mi dice sempre che sarebbe così bello se abitassimo vicine, potremmo vederci, prendere il tè insieme e tenerci compagnia». Emma fruga nella borsa, tira fuori un’altra lettera e comincia a leggere. «Cara signora, l’ammiro molto per il coraggio con cui affronta questa difficilissima situazione. Conoscerà mia sorella a cui deve dire quello di cui ha più bisogno. Non ce n’è molto per tutti, ma per lei un aiuto ci sarà. Come questo che le mando e poi dei viveri più avanti. Un abbraccio Fabrizia».
«Capisce quanta fortuna ho avuto? Lo scriva, dica anche questo, che sono una donna fortunata, proprio così».

Emma si aggiusta gli occhiali sugli occhi, le sono caduti in terra poco fa e ora li tiene insieme con un pezzo di scotch. «Cosa posso volere di più dalla vita ora?». Infila il braccio nella borsetta, guarda ancora le sue lettere e poi risponde: «Solo la salute di mio figlio».

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