Oggi il fotovoltaico galleggiante è considerato una tecnologia matura. Qual è il suo valore principale rispetto alle soluzioni tradizionali? "La capacità di produrre energia senza consumare nuovo suolo. Utilizziamo superfici già esistenti invasi, bacini, ex cave allagate che non competono con altri usi strategici del territorio. Questo consente di aumentare la capacità installata senza creare conflitti con agricoltura, paesaggio o sviluppo urbano", spiega Simone Pausini, CEO di NRG Island.
Dal punto di vista delle prestazioni energetiche, quali sono i vantaggi concreti?
"La vicinanza dell'acqua contribuisce a ridurre la temperatura dei moduli fotovoltaici, soprattutto nei mesi estivi. Questo miglioramento delle condizioni operative si traduce in una maggiore efficienza e quindi in una produzione superiore rispetto a un impianto equivalente installato a terra. L'incremento varia in funzione delle condizioni climatiche, ma è un dato ormai consolidato".
Il tema dell'acqua sta diventando sempre più centrale. In che modo i vostri impianti intervengono su questo aspetto?
"La copertura parziale dell'invaso riduce l'evaporazione, contribuendo alla conservazione della risorsa idrica. È un beneficio particolarmente rilevante in contesti agricoli, industriali o in aree soggette a stress idrico. L'acqua rimane disponibile per i suoi usi originari, ma viene allo stesso tempo valorizzata anche dal punto di vista energetico".
A chi si rivolge oggi il fotovoltaico galleggiante?
"Si rivolge a una platea molto ampia: aziende agricole, operatori industriali, gestori di invasi, enti pubblici e investitori. In particolare, per chi consuma energia nei propri processi produttivi, l'impianto galleggiante rappresenta un'opportunità interessante di autoconsumo, con benefici economici superiori rispetto alla sola vendita dell'energia in rete".
Dal punto di vista normativo e autorizzativo, quali sono gli scenari attuali?
"Negli ultimi anni il quadro normativo è diventato più favorevole, soprattutto per installazioni in aree già antropizzate o considerate idonee. Questo ha semplificato gli iter autorizzativi e reso possibili anche progetti di dimensioni rilevanti, aumentando l'interesse del mercato verso questo tipo di soluzioni".
NRG Island opera anche all'estero. Quanto conta l'esperienza internazionale?
" Conta molto, perché ci ha permesso di confrontarci con contesti climatici, regolatori e operativi differenti. Questa esperienza rafforza la solidità delle nostre soluzioni e dimostra che il fotovoltaico galleggiante non è una tecnologia di nicchia, ma una risposta concreta e replicabile alle esigenze della transizione energetica".
Guardando al futuro, quale direzione vede per questo settore?
"La direzione è quella di un'integrazione sempre più spinta tra la produzione di energia da fonti rinnovabili e altre tecnologie complementari.
Il fotovoltaico galleggiante, da solo, è già una soluzione efficace, ma potrà esprimere ancora più valore se verrà integrato con sistemi di accumulo energetico, che consentono di rendere l'energia prodotta più flessibile, programmabile e adatta ai reali profili di consumo".