Non cè davvero pace per la Grecia. A poche ore dallarrivo nella capitale dei tecnici del Fondo monetario internazionale, un paio di indiscrezioni si sono conficcate ieri come proiettili nella molle credibilità di Atene. La prima, riportata da Market News: il governo Papandreu starebbe rinegoziando laccordo raggiunto dai 16 sugli aiuti finanziari perché le condizioni imposte dallFmi sarebbero troppo severe e onerose. Laltra: i dati Eurostat collocherebbero il disavanzo ellenico 2009 al 14% del Pil, contro il 12,7% dichiarato ufficialmente.
Quanto basta, insomma, malgrado le smentite giunte quasi in tempo reale, per rimettere in fibrillazione gli speculatori, che nel calderone dei rumor hanno gettato anche il braccio di ferro che sarebbe in atto tra Germania e Ue sul livello dei tassi da applicare nel caso fosse necessario sostenere economicamente i greci. Leuro è così sceso sotto 1,34 dollari, il differenziale tra i titoli greci e il Bund si è allargato al punto da toccare i 408 punti, massimo storico, e anche lo spread sui credit default swap (la spia del rischio di bancarotta sovrana) è balzato a quota 374, il punto più alto dallo scorso 25 febbraio. La Borsa greca ha infine perso il 2,2%, in controtendenza rispetto ai listini del Vecchio continente.
Rifinanziare il debito con uno scenario simile è quanto meno complicato. Ed è altrettanto improbabile per Atene riuscire a spuntare un rendimento inferiore rispetto al 5,90% del bond settennale collocato la scorsa settimana. Non a caso, secondo il Financial Times, Atene starebbe cercando di diversificare la propria base di investitori con il lancio di un sirtaki bond negli Usa da 5-10 miliardi di dollari, allo scopo di rimborsare circa 10 miliardi di titoli in scadenza a maggio.
È però evidente che la Grecia gioca la partita con i mercati sul terreno infido dei conti pubblici. Se venisse confermata lindiscrezione di un maggior disavanzo provocato da un buco nella sanità, per Atene sarebbero altri guai. Una fonte vicina al ministro delle Finanze George Papaconstantinu si è però affrettata a liquidare la voce come «senza fondamento. Nei giorni scorsi - ricorda - abbiamo fornito a Eurostat tutti i dati a nostra disposizione: cè stata una buona cooperazione e ora è in atto un processo di valutazione dei dati». Qualche ora più tardi, lo stesso ministro è intervenuto per precisare che «la Grecia non ha mai intrapreso nessuna azione per rinegoziare laccordo sui meccanismi di aiuto» e cercare dunque di estromettere lFmi. Nessuna dichiarazione ufficiale ha invece smentito lesistenza di un disaccordo tra Germania e Ue sul tasso da applicare alla Grecia. Berlino si sarebbe impuntata sul 6-6,5%, mentre gli altri Paesi membri sarebbero daccordo per un interesse compreso tra il 4 e il 4,5%.
In questo clima arroventato comincerà oggi, per concludersi tra un paio di settimane, la missione ad Atene dei tecnici del Fondo che ha come obiettivo quello di fornire assistenza tecnica per migliorare la lotta allevasione. Per aiutare i 27 a ripianare i debiti provocati dalla crisi economica e finanziaria con gli aiuti alle banche, la Commissione Ue punta invece sulla «finanza innovativa».
Grecia, doppio giallo su conti e Fondo monetario
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