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La Grecia e gli artisti

S ono figli del mondo: hanno calcato le scene dei migliori teatri d'Europa e d'Oltreoceano. Hanno studi buoni alle spalle, in patria e anche oltre, ed è così che da precari di un sogno hanno realizzato le belle speranze di un Dna da eroi. Sono i figli della nuova Grecia delle arti, epigoni di Eschilo, Sofocle ed Euripide e di un passato spesso ingombrante con cui hanno però saputo chiudere i conti e trarre il meglio. Forti nella tradizione, decisi ad innovarla: è così che arrivano in Italia, sul palco del Piccolo Teatro di Milano - Teatro Studio i ragazzi di «Milano incontra la Grecia e la Grecia il Mondo» - Atto secondo. Si perché questa rassegna di teatro, danza, musica, arti visive e performative ha già fatto tappa sotto la Madonnina nel settembre 2007, sempre grazie all'impegno e al patrocinio del Consolato generale della Grecia a Milano, del Comune e alla collaborazione con il Piccolo. «Questo festival non è solo una presentazione di eventi, ma un palcoscenico che sappia mescolare i fermenti nuovi delle arti antiche con l'obiettivo di creare una dimensione contemporanea che mescoli l'identità nazionale all'esperienza che gli artisti hanno appreso nel mondo», ha sintetizzato Alexandra Papadopoulos che con Mariella Kesisoglou è curatrice del progetto.
Kalimera e benvenuti dunque da oggi, data dell'inaugurazione di Periplus, mostra fotografica dell'agenzia Magnum, ospitata alla Fondazione Mazzotta fino al 25 gennaio, che fa da antipasto al festival che entrerà invece nel vivo da lunedì. Con una prova d'autore di quelle che farebbero tremare i polsi anche agli attori più paludati: il 12 e 13 gennaio la compagnia Teatro Attis porta, infatti, in scena una libera versione dell'Aiace di Sofocle, diretta dal regista Theodoros Terzopoulos: lui, studi ad Atene sotto l'egida di Giorgos Sevastikoglou, Kostis Michailidis e Leonidas Trivizas, dirige giù negli anni Ottanta la scuola di Arte drammatica del teatro statale della Grecia settentrionale e poi passa a Delfi come direttore artistico degli Incontri sul dramma antico. Di "Aiace", della sua follia sa tutto e ne presenta la sua versione, ispirata alla traduzione di Gryparis alle ultime Olimpiadi culturali di Pechino. La folle strage di Aiace, arrabbiato col mondo per non essere stato designato erede delle armi di Achille, diviene lo spunto per parlare di rimorsi in una rilettura che avvicina il sentire di ieri a quello moderno. Mercoledì 14 gennaio ecco invece un derby italo - ellenico con i due complessi Sentieri Selvaggi e DissonArt. Azzurri i primi, "capitanati" fin dal 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto, il gruppo ha ormai collaborazioni stabili con compositori del calibro di Philipp Glass e Michael Nyman. Gli ellenici, invece, sono nati tre anni fa a Tessaloniki per promuovere la musica d'avanguardia. La tenzone si svolgerà al ritmo di musiche appositamente composte da Giorgos Koumentakis e Lorenzo Ferrero mentre Chryssa Tsovili accompagnerà il concerto con le sue video proiezioni. L'ultima serata del festival, giovedì 15, prevede invece un doppio appuntamento. Alle 18 ecco la presentazione di "Strade" della coreografa Zoi Dimitrou, una produzione realizzata per il Place e il Laban Theatre di Londra e in prima nazionale in Italia.

In serata, infine, alle 21, appuntamento con la guest star del festival: sarà la voce di Savina Yannatou e del suo gruppo, Primavera en Salonico, fra i più noti interpreti della scena internazionale della musica etnica, ad incantare con una scelta di canzoni tradizionali del Mediterraneo e di tutto il mondo.

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