Chiara Levantesi
Campi da golf assolti dall'ambiente. Lo attesta uno studio su «Interazione della struttura golfistica con ambiente e territorio» commissionato ad otto tra ricercatori e docenti universitari delle varie discipline che hanno affrontato tutti i fattori: suolo, acqua, atmosfera, flora, fauna e paesaggio, seguendo la rigorosa metodologia imposta dalle vigenti normative europee e italiane. Risultato: il campo da golf non comporta nessun effetto negativo su acque, vegetazione, fauna e paesaggio, ma si integra perfettamente nel territorio. La ricerca è stata promossa dal golf club Milano in collaborazione con il Comitato regionale lombardo della Fig.
Si tratta del primo studio italiano di questo tipo applicato ai green e potrà diventare un punto di riferimento per tutti coloro che ne avranno necessità. La novità è appunto l'applicazione al campo da golf della metodologia degli studi di impatto ambientale e non è un caso che sia stata attivata proprio dal golf Milano, struttura della metà del '900 situata all'interno del parco di Monza, che pone particolare attenzione a temi dell'ecologia, dove si utilizzano per la manutenzione del campo tecniche agronomiche e si applica un programma europeo per la relativa certificazione.
La relazione ha evidenziato che la presenza dei tappeti erbosi non comporta effetti sul bilancio idrico delle acque superficiali e delle falde sotterranee da cui viene prelevata l'acqua per l'irrigazione. Il consumo d'acqua negli ultimi anni è compreso tra 2 e 4 l/sec. per 6 mesi l'anno, pari a quello di una Comunità di qualche centinaio di persone. Inoltre, le analisi effettuate dall'Arpa sulle acque dei pozzi all'interno del golf non hanno evidenziato effetti sulla qualità delle acque di falda.
Lo studio verrà presentato domenica 2 dicembre, presso la sede del golf club Milano, ad operatori specializzati, stampa e politici.
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