Greggio e Iacchetti: «Ora facciamo i poliziotti»

RomaOcchio a quei due. Uno è detto Precisetti: maniaco dell’ordine e terrorizzato dal caso, sta sempre in ufficio, ha paura delle donne e delle pistole, pur facendo il poliziotto. L’altro è il suo opposto: spara come un dio, in questura è considerato un eroe, vive da sciupafemmine in un caos perenne. Uniti fanno la coppia (comica) ideale. Vi sembra di riconoscerli? Ma certo: i due poliziotti protagonisti di Occhio a quei due - il film tv presentato ieri al Roma Fiction Fest, e in onda il prossimo ottobre su Canale 5 - non possono essere che loro. Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti.
«L’idea di questo film non è nata pensando ad Ezio ed Enzo - spiega il direttore della fiction Mediaset, Scheri - volevamo sperimentare una commedia poliziesca che unisse comicità e azione». Ma quando farsa e giallo si sono fusi nella sceneggiatura di Fabio Bonifacci, «è stato inevitabile pensare a loro due - spiega lo sceneggiatore -; quando ci siamo accorti che i meccanismi del copione coincidevano con quelli della coppia di Striscia, l’abbiamo proposto a loro». Così i due hanno replicato anche sul set la loro amicizia reale: «Questi due poliziotti sono caratterialmente opposti, e per questo ben assortiti», spiega Greggio. Indagando separatamente sullo stesso caso, ma con metodi agli antipodi - aggiunge Iacchetti - finiscono per litigare e rappacificarsi a ripetizione, continuando a volersi bene». «Lavoriamo assieme da sedici anni - osserva Greggio -, basta che uno guardi l’altro per capire cosa sta per fare o dire. Così ci hanno lasciato liberi d’improvvisare battute e gag». Un’intesa che sopravvive alla fatica quotidiana di Striscia? «Quella fra noi è un'amicizia autentica» assicura Greggio. «E per la gioia dei paparazzi - specifica Enzo - andiamo in vacanza assieme». Identica anche l’insistenza con cui entrambi, nel presentare Occhio a quei due precisano di ritenersi attori più che comici. «Non a caso Pupi Avati mi diceva che ho delle corde drammatiche - spiega Greggio -, un vero attore le ha tutte. E dopo il suo film sono arrivati il Nastro d'Argento, il Globo d’Oro, il premio a Taormina».

«Io nasco attore - aggiunge Iacchetti - lotto da 25 anni per non essere considerato solo un comico tv. Faccio teatro per otto mesi con The Producer, e la prima cosa che la gente mi dice non è quanto sei bravo, ma quando riprendi Striscia».

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