Simone Mercurio
Un folgorante spirito tropicalista che ha avuto come referenti alcune intoccabili icone della musica brasiliana come Caetano Veloso, Gilberto Gil e Maria Bethania. Lei è bella e spregiudicata e si chiama Marisa Monte, domani sera in concerto allAuditorium-Parco della musica (ore21). Nel 1989, ai tempi della sua prima uscita in veste di solista, la bella vocalist di Rio de Janeiro era stata classificata come la «Mina brasiliana». Un po perché le piaceva riprendere qualche canzone della collega, un po per la grinta davvero inconsueta che permeava il suo canto, e molto per la splendida naturalezza con cui miscelava rock e pop con le intense tradizioni di molte regioni del suo immenso paese. Per lei che è oggi una delle grandi dive della musica «verdeoro», una carriera iniziata dunque cantando «solo» musiche di altri. Arriva subito dopo lincontro con quel fantastico «esploratore dei suoni» che è Arto Lindsay che decide di produrre il fulminante esordio di Marisa Monte. Lo stesso Lindsay mette in contatto la cantante con lavanguardista Carlinhos Brown appena ritrovato insieme ad Arnaldo Antunes in Tribalistas. Vengono alla luce alcuni «aggiornamenti» del manifesto programmatico del tropicalismo tradizionale redatto dai loro padri spirituali, per la maggior parte «solo» musica di coinvolgente bellezza nella sua estrema semplicità.
Marisa Monte ha pubblicato nel maggio di questanno due nuovi dischi per la Emi: Infinito particular, una raccolta di tredici brani lenti e leggeri cui hanno collaborato anche gli altri due Tribalistas, Antunes e Brown, e Universo au meu redor, quindici canzoni intrise di atmosfere samba. Due dischi eleganti e costruiti in parallelo. Due piccoli gioielli in cui larte prevale sullintrattenimento e costituiscono la più recente proposta di questa regina del pop brasiliano dautore. In essi, la Monte si dimostra libera dalla schiavitù della hit a tutti i costi, spostando lattenzione dal singolo al tutto, evitando così che la Já sei namorar di turno (attualmente il suo più grande successo commerciale) offuschi il resto dellopera. In questo atteso concerto romano, Marisa Monte ci farà ascoltare proprio queste nuove canzoni con una formazione particolarissima che affianca a chitarre, tastiere, basso e percussioni, strumenti usualmente utilizzati in formazioni di musica classica come violino, violoncello, fagotto e tromba. «Il palco fornisce tante risorse - spiga linterprete -.
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