La Gronda abbatte altri palazzi, ma nessuno lo sa

Ruspe ferme e comitati sul piede di guerra, la Gronda di Genova non smette ancora di riservare sorprese. Anzi, nelle ultime ore al bilancio di due cantieri bloccati si aggiunge anche un giallo. Un mistero quello dei quattro civici di Sampierdarena dimenticati dall'Anas che solo oggi si accorge che proprio di lì, dove ora vivono 18 famiglie, dovrà passare il tracciato della gronda.
Una parabola sempre più intricata che allontana sempre di più il via ai lavori di realizzazione del nuovo asse autostradale genovese. Da una parte il presidio permanente degli abitanti per bloccare le ruspe in azione nel cantiere di Murta. Dall'altra lo stop ai lavori a Voltri, dove i vigili urbani la scorsa settimana hanno stoppato il cantiere. Ora il giallo si infittisce. Nel mirino, secondo voci provenienti dal municipio Centro Ovest, alcune case, d'intralcio al tracciato, che hanno i giorni contati. E lo hanno scoperto solo ieri. Il mistero si svela in parte sul finire del consiglio di municipio a Sampierdarena. Un paio di minuti per sgomberare la sala dal pubblico e in assemblea, a porte chiuse, viene sollevato l'argomento: «L'Anas ha sbagliato e ora c'è un palazzo in più da evacuare, proprio sul tracciato della Gronda». Annuncio dato dal presidente del municipio Franco Marenco, Pd, che ha raccontato ai consiglieri dell'incontro di lunedì con gli abitanti e il sindaco di Genova Marta Vincenzi. Il provvedimento riguarda quattro civici di salita Bersezio, a Sampierdarena. Gli abitanti dei civici 21, 23, 25 e 27, piuttosto agitati, hanno incontrato Vincenzi e il presidente del municipio per affrontare la questione. Per loro una si profila la scelta: accettare 40mila euro più la valutazione fatta dai tecnici del comune delle loro abitazioni e una ricollocazione autonoma in un'altro appartamento, oppure un indennizzo di 10mila euro e l'aiuto per trovare una sistemazione in case del comune.
L’invasione rom Da sotto l'elicoidale di San Benigno li hanno sgomberati. Ma, spariti da una parte, loro ricompaiono subito dall'altra.
Un'invasione di rom, quella che vivono quotidianamente gli abitanti di Sampierdarena, che ha gli aspetti della vera e propria emergenza sociale. Sono capannelli di zingari nascosti tra l'arredo urbano e gli angoli più bui e spesso degradati del quartiere, quelli dove è più difficile che arrivi il controllo delle forze dell'ordine. E sulla questione, magicamente, a Sampierdarena sembrano essere tutti d'accordo: serve uno sgombero e serve subito. Un punto di vista che mette tutti d'accordo perfino in consiglio di municipio dove è stata approvata all'unanimità l'interpellanza con cui Davide Rossi, capogruppo Lega Nord, ha chiesto l'intervento della circoscrizione per liberare alcune zone della delegazione occupate dai nomadi. «Grazie alla nostra interpellanza - spiega Rossi - l'area di San Benigno è già stata sgomberata ma non è l'unica su cui è necessario intervenire. Ci arrivano in questi giorni continue segnalazioni dai cittadini secondo cui in via Reti, vicino alla stazione, un gruppo di rom avrebbe occupato un edificio abbandonato». Si tratta di uno dei magazzini della Eureka, la società che ha in appalto alcune aree di proprietà delle Ferrovie. «I nomadi hanno preso possesso dei magazzini e si sono insediati a tutti gli effetti, chiudendo con tanto di lucchetto tutti gli accessi - continua Rossi - questa situazione va fermata, per questo abbiamo chiesto lo sgombero immediato». Ma non è così semplice. Già perché non basta la parola del municipio, che in ogni caso ha approvato all'unanimità l'interpellanza condividendo la necessità di liberare lo stabile dagli occupanti abusivi. «Serve un sollecito da parte delle Ferrovie dello stato ad Eureka - dice Rossi - solo lei può chiedere alle forze dell'ordine di effettuare un intervento».
Insomma i tempi si allungano. Ma l'intervento serve subito perché la «questione rom» infiamma il quartiere.

«Abbiamo già ricevuto segnalazioni di diversi problemi in tutta la zona - continua il capogruppo della Lega nel parlamentino sampierdarenese - vicino a piazza Montano, via Reti e piazza Vittorio Veneto si sono verificati proprio negli ultimi giorni diversi casi di furti nel vicino mercato rionale. E poi furti, auto con vetri rotti e bivacchi di zingari vicino ai palazzi e alle attività commerciali. Certe piazze la sera non si possono quasi attraversare».

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