GTech nel mirino, scivolone di Lottomatica

Per il colosso Usa la fusione non subirà ritardi

Laura Verlicchi

da Milano

Giornata nera per Lottomatica, che ha perso il 5,21% a Piazza Affari, schiacciata dalla notizia delle indagini della polizia texana su GTech, il colosso americano delle lotterie sotto Opa da parte della società italiana. Una fusione da 5 miliardi di dollari - circa 4 miliardi di euro - che ora rischia di ritardare o, secondo le voci più allarmistiche, di saltare.
Gli accordi prevedono infatti che GTech ottenga il via libera all’operazione da parte delle nove principali lotterie americane, tra cui appunto quella del Texas. Sono quindi partiti i controlli di «due diligence» in tutti gli Stati interessati. E in Texas la polizia avrebbe scoperto e segnalato alla Commissione delle Lotterie dello Stato comportamenti «aggressivi» da parte dei vertici locali di GTech, come dimostrerebbero la tentata corruzione di Mister Virgin, Sir Richard Branson, pur di aggiudicarsi il Lotto inglese e le operazioni dubbie compiute in Brasile, Trinitad & Tobago, Repubblica Ceca e Polonia.
In un comunicato, Lottomatica dichiara di collaborare con la «due diligence» e i «background check» condotti dai consulenti investigativi e che «al momento sta valutando il report presentato dalla Commissione delle Lotterie del Texas». Quest’ultima aveva già ricevuto un report preliminare il 17 maggio scorso che «non ha evidenziato alcun rilievo a esito delle investigazioni condotte su Lottomatica e sulla controllante De Agostini», spiega ancora la nota del gruppo.
Un portavoce di GTech - anch’essa in caduta libera sul mercato, con una perdita del 5,14% a metà giornata - hanno dichiarato che «non si tratta di un’indagine di natura criminale, piuttosto è un rapporto di «due diligence». E aggiunge: «È nostra ferma convinzione perciò che questo non andrà a influenzare l’operazione con l’azienda italiana». È infatti possibile che l’indagine si concluda qui.
Gli analisti sono però prudenti: secondo Centrosim, nel caso in cui il rapporto dovesse concludersi negativamente per GTech, gli scenari possibili potrebbero essere due, in base all’accordo che consente a Lottomatica la facoltà di decidere sul proseguimento della fusione. Se l’operazione proseguisse, «non si avranno conseguenze importanti per il nuovo gruppo»: secondo la Sim GTech rischia al massimo di perdere la concessione della lotteria del Texas, con un impatto economico limitato a 110 milioni di euro di minori ricavi fino al 2011. Se invece la fusione venisse annullata, GTech dovrebbe versare una penale di circa 120 milioni di euro a Lottomatica, la quale avrebbe in cassa, sottratti i 2,1 miliardi restituiti alle banche finanziatrici, 1,5 miliardi di euro.
Fin qui i numeri. Ma non va dimenticato che Lottomatica, e soprattutto la controllante guidata da Lorenzo Pellicioli e Marco Drago, hanno puntato molto su questa acquisizione, che dovrebbe dare vita al leader mondiale nel settore delle lotterie.

E se è vero che né Lottomatica - che peraltro opera solo in Italia - né De Agostini sono state sfiorate dal rapporto della commissione texana, è altrettanto vero che al timone della nuova società dovrebbe andare proprio l’attuale Ceo di GTech, Bruce Turner.

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