Guai per Zuma: nuove accuse al leader dell’Anc

da Johannesburg

Sul futuro politico di Jacob Zuma, il nuovo leader dell’African National Congress (Anc) e favorito per diventare il prossimo presidente sudafricano nel 2009, grava l’ombra di ulteriori prove emerse in un’inchiesta per corruzione a suo carico. Dopo le imputazioni del 2005 per uno scandalo multi-milionario, poi stralciate per un vizio di forma, il capo dell’Autorità giuridica nazionale (Npa), Mokotedi Mpshe, ha dichiarato che ci sono ora elementi sufficienti per accusare di corruzione Zuma, che mercoledì scorso con un voto quasi plebiscitario ha scalzato il capo dello Stato, Thabo Mbeki, dalla guida dell’Anc,
«È imminente una decisione finale se procedere o meno contro Zuma», ha detto Mpshe, riferendosi a un’indagine in corso su un accordo per una fornitura di armi, già costata 15 anni di carcere a Schabir Solk, ex consulente fiscale di Zuma, il quale ha respinto ogni accusa e parla di «complotto politico». E ha fatto sapere che si dimetterà solo se sarà dichiarato colpevole da un tribunale.


Tra il leader dell’Anc, ancora alle prese per un processo in cui è accusato di stupro, e il presidente, entrambi sessantacinquenni, c’è oggi una forte rivalità. In passato, nella lotta contro il regime bianco, erano stati amici e alleati. E ieri Zuma ha annunciato di essere pronto a collaborare con Mbeki. «Lo considero - ha detto - un amico, un compagno, un fratello».

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