Pier Augusto Stagi
da Le Puy en Velay
Più che il Tour sembra la settimana bergamasca: in tre giorni due trionfi di rampolli italici della Val Seriana. Dopo Paolo Savoldelli ecco Giuseppe Guerini, che coglie il suo secondo successo al Tour de France, dopo lAlpe dHuez 1999. Bergamaschi, sono cresciuti a polenta e bici alla scuola del Giro, prima di prendere il master al Tour. Entrambi corrono per team stranieri: uno con la Discovery di Lance Armstrong, laltro con la T-Mobile di Jan Ullrich. «Molti mi rimproverano di non aver creduto abbastanza nei miei mezzi racconta Guerini ed essermi accontentato di fare il gregario di Ullrich. Io ho sempre detto che nel ciclismo, come nella vita, non sinventa nulla: o sei un campione o devi avere lintelligenza per fare di necessità virtù. Ho scelto di correre per uno dei team più forti del mondo, al servizio di uno dei corridori più forti del mondo». Guerini ieri è stato in fuga tutto il giorno. Allattacco dopo 30 dei 153 km in programma. Con lui Casar, Pellizotti e Pereiro, nellordine alle sue spalle. «Erano tre anni che non provavo il gusto della vittoria. Vincere non è mai facile, ma è sempre bello: e al Tour lo è di più».
Oggi cronometro a St. Etienne: 55 km adatti a Lance Armstrong che vuole mettere il sigillo su un Tour già vinto da una settimana.
Arrivo: 1. Guerini; 2. Casar (Fra) a 10; 3. Pellizotti. Classifica: 1. Armstrong (Usa); 2. Basso a 246; 3. Rasmussen (Dan) 346.