Guerra ai crocifissi? Il Comune risponde col presepe gigante

La capanna verrà allestita nel cortile di Palazzo Marino. La Lega: "Un orientamento preciso, serva anche alle scuole". Salvini: "C'è chi premia le moschee. Gallera (Pdl): "Si se rispettano le regole"

Occuperà almeno la metà del cortile, un enorme presepe di quattordici metri per sette. Per la prima volta il simbolo del Natale entra in formato gigante a Palazzo Marino: i cittadini potranno ammirare gratuitamente la capanna, col laghetto artificiale e le montagne. Qualche effetto speciale è assicurato: i progettisti stanno ancora definendo il rendering nei dettagli (costerà circa 20mila euro), ma alla proposta dell’assessore al Marketing territoriale, Massimiliano Orsatti, nei giorni scorsi il sindaco Letizia Moratti ha detto immediatamente sì. E sono partite le operazioni per realizzare in tempo per il 7 dicembre il maxi-presepe. Una scelta che la dice lunga sulla posizione del Comune, mentre l’Ue ordina di togliere i crocefissi dalle scuole. Tanto più se l’iniziativa è targata da un assessore della Lega: il partito, per dire, ha giò raccolto migliaia di firme in tutta la Lombardia contro la sentenza europea, e oggi a Brescia regalerà crocefissi in piazza. Col Natale che si avvicina, si rifarà largo come negli ultimi anni il dibattito presepe sì, presepe no nelle scuole. In piena bagarre, mentre alcuni istituti rinunciavano non solo alla mangiatoia col Bambin Gesù ma pure ai canti di Natale in classe per rispettare gli alunni di confessioni diverse, l’allora ministro all’Istruzione Letizia Moratti (era il 2004) scrisse ai dirigenti scolastici: «Lasciate il presepe agli studenti, dobbiamo rispettare le nostre radici per capire gli altri». Da sindaco, non ha cambiato posizione. L’anno scorso, sempre nei giorni delle feste e mentre montava la polemica sulle moschee, la Moratti ribadì che «bisogna rafforzare la consapevolezza dell’importanza della nostra identità, questo ci permette di aprirci al confronto e al dialogo con tutte le altre identità e culture. Milano ha già cinque luoghi di culto per i musulmani, il rischio reale dell’oggi è la deriva di chi vuole togliere i presepi o si oppone alle politiche che valorizzano la famiglia e il sentimento religioso». Toglie ogni dubbio l’assessore del Carroccio: «La nostra scelta vuol essere un monito anche agli istituti scolastici che potrebbero decidere, non si capisce in base a quale motivazione, che il presepe in classe offende le altre religioni. La casa dei milanesi ne allestirà uno enorme, a testimonianza di un preciso orientamento dell’amministrazione, che difende le tradizioni cristiane e della città». Non sarà un evento-spot: «Acquisteremo tutti gli elementi del presepe, per rifarlo ogni anno».
Dopo la scelta nei giorni scorsi di assegnare l’Ambrogino al direttore della Casa della cultura islamica di via Padova Mahmoud Asfa, candidato dal Pdl, il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini puntualizza che «in Comune c’è chi premia gli imam e chi invece pensa al presepe e alle nostre tradizioni. Con la Lega in maggioranza, nessuno spazio per una moschea».

La replica secca arriva dal capogruppo del Pdl Giulio Gallera: «Sono ben contento che si faccia un presepe a Palazzo Marino, è simbolo della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Non capisco la polemica di Salvini, è stato premiato proprio l'islam moderato di chi vuol rispettare le nostre tradizioni».

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