Londra Cacciati gli unici due inglesi del suo staff tecnico per far posto a due «amici». Per di più italiani. Un'ipotesi improbabile non meno che provocatoria. Ma che è da leggersi come un'anticipazione di quanto attende Fabio Capello da qui ai prossimi mesi. La delusione mista a frustrazione per la fallimentare spedizione in Sudafrica non è stata ancora metabolizzata. Anzi.
E in Inghilterra c'è chi non vede l'ora di intentare quel processo (mediatico) di cui la Fa non ha voluto, o potuto, farsi carico. Così alla vigilia del suo ritorno a Londra, il Daily Star - un tabloid scandalistico che aveva caldeggiato il licenziamento dell'italiano seduta stante dopo il ko contro la Germania - ha inaugurato la stagione dei veleni. Attribuendo a Capello la volontà di licenziare due suoi assistenti, Stuart Pearce e Ray Clemence (rispettivamente vice-allenatore e vice-allenatore dei portieri) per far posto a Mauro Tassotti e Walter Zenga. Secondo lo «Star», che non cita la fonte della presunta notizia, il Ct dei Tre Leoni sarebbe rimasto insoddisfatto del lavoro dei suoi due assistenti durante il mondiale. E tra le condizioni poste alla federazione avrebbe preteso la loro estromissione.
Non solo. Avrebbe anche imposto i nomi dei successori, così da infoltire la già ricca presenza di italiani nel suo staff tecnico (da Franco Baldini a Italo Galbiati, da Franco Tancredi a Massimo Neri). Non senza malizia il tabloid sottolinea come Capello all'indomani dell'eliminazione inglese sia andato in vacanza, quasi lasciando intendere il suo disinteresse per le sorti della nazionale. E ora sarebbe riapparso con richieste umilianti per il calcio d'Oltremanica. Una polpetta avvelenata alla quale Capello, e la Fa, dovranno abituarsi. Perchè, prima ancora di riaccendere l'entusiasmo tra i tifosi, c'è da ricucire un rapporto deteriorato con gran parte della stampa. Dopo due anni di vittorie - un idillio sublimato in occasione del caso - Terry quando Capello impiegò 10 minuti per togliergli la fascia di capitano - gli ultimi mesi sono stati un susseguirsi di gaffe diplomatiche, incomprensioni e soprattutto sconfitte.
E se la maggioranza della stampa, quella non accecata dal bieco nazionalismo, è pronta a rinnovargli la fiducia, non sono pochi quelli che cercheranno di sfruttare ogni occasione per destabilizzarne la credibilità pubblica. Anche ricorrendo a notizie non vere, non confermate, inverosimili. L'estate calda di Capello è cominciata.
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