Gli asset dei russi da usare per Kiev: primo sì di Orbán

L'Ungheria almeno per ora e almeno stavolta non si metterà di traverso

Gli asset dei russi da usare per Kiev: primo sì di Orbán
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L'Ungheria almeno per ora e almeno stavolta non si metterà di traverso. Il governo di Viktor Orbàn (nella foto) ha annunciato che non bloccherà la proposta presentata ieri dall'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ai Ventisette sull'uso degli extraprofitti sui beni russi congelati per finanziare la guerra difensiva dell'Ungheria, anche se Budapes conferma le sue perplessità, quindi si riserva di dire no in un secondo momento.

Quindi via libera, anche se si naviga a vista. La proposta, che sarà all'esame del consiglio europeo nei prossimi giorni, riguarda i circa 3 miliardi di interessi degli asset della banca centrale russa congelati in tutto il mondo come sanzione dopo l'aggressione russa all'Ucraina. Si tratta di 260 miliardi di euro sui quali ogni transazione è bloccata, dei quali buona parte (210 miliardi) in Unione Europea, che a seconda dei tassi nel 2024 frutterebbero all'incirca 3 miliardi, e negli anni successivi cifre simili.

Tecnicamente l'operazione è resa possibile dalla decisione presa il 12 febbraio scorso per cui i depositari di titoli della banca centrale russa per oltre un miliardo devono distinguere gli utili netti e non possono né disporne né distribuire dividendi. Bruxelles ha deciso di appropriarsi del 97 per cento di queste somme, lasciando il resto alle società depositarie per garantire l'efficienza del proprio lavoro. I fondi trattenuti verranno trasferiti all'Ucraina almeno fino a quando la Russia non cesserà la guerra di aggressione contro l'Ucraina e l'immobilizzazione finirà. Le risorse saranno disponibili per sostenere l'Ucraina a partire dalla metà del 2024, con pagamenti semestrali, se le proposte saranno adottate rapidamente dal consiglio, dove ci sarà bisogno della unanimità dei 27 paesi membri.

Per il 2024 il 90 per cento della somma sarà destinato alla fornitura di attrezzature militari attraverso le misure di assistenza finanziate dall'Epf e il 10 per cento dal bilancio dell'Ue. Nell'ambito della quota destinata al bilancio dell'Ue, l'intera dotazione sarà destinata allo strumento per l'Ucraina (la nuova Facility di assistenza a Kiev allegata all'Epf) nel 2024, con fondi suddivisi tra lo strumento per l'Ucraina e l'Edip nel 2025, quando quest'ultimo programma entrerà in vigore.

La decisione di politica estera e di sicurezza comune stabilisce la suddivisione tra l'Epf e il bilancio dell'Ue. Il regolamento del Consiglio definisce dettagliatamente la ripartizione tra gli strumenti del bilancio dell'Ue. La distribuzione sarà rivista annualmente con la prima revisione entro il 1° gennaio 2025.

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