La Russia alza il livello dello scontro diplomatico sull’Ucraina, escludendo in modo netto qualunque presenza di truppe Nato sul terreno e ribadendo l’assenza di margini di compromesso sui territori occupati. Parole che arrivano mentre in Europa crescono le fratture politiche: Viktor Orban denuncia il rischio di un’escalation e accusa Bruxelles di voler imporre nuovi prestiti comuni per finanziare la guerra.
Intanto Volodymyr Zelensky è in Olanda, dove rilancia il fronte dei risarcimenti internazionali a Kiev e rafforza il sostegno politico occidentale, in un contesto segnato anche da nuovi episodi di tensione militare attorno a Mosca.Zelensky: "I piani di pace saranno presentati a giorni alla Russia"
Volodymyr Zelensky ha afferma, parlando con i giornalisti partendo da Berlino, che le proposte negoziate con gli statunitensi su un accordo di pace potrebbero essere finalizzate entro pochi giorni, dopodiché gli inviati americani le presenteranno al Cremlino. Lo riporta il Guardian. Il leader ucraino ha affermato che il Congresso Usa deve votare sulle garanzie di sicurezza e che si aspettava che una serie di documenti definitivi fosse preparata "oggi o domani". Dopodiché, ha affermato, gli Usa dovrebbero tenere consultazioni con i russi, seguite da incontri ad alto livello che potrebbero aver luogo già questo fine settimana.
"Contiamo - ha detto il leader ucraino - su cinque documenti. Alcuni di essi riguardano garanzie di sicurezza: giuridicamente vincolanti, cioè votate e approvate dal Congresso degli Stati Uniti". Il principale punto di scontro tra la squadra ucraina e i negoziatori statunitensi rimane la questione territoriale. Trump vuole che l'Ucraina rinunci alle parti della regione del Donbass che ancora detiene, mentre l'Ucraina vuole congelare le linee all'attuale punto di contatto. "Stiamo discutendo della questione territoriale. Sapete che è una delle questioni chiave. Al momento, non c'è ancora un consenso al riguardo", ha detto Zelensky dopo i colloqui di Berlino.
Nasce la commissione sui danni di guerra per Kiev, adottata la convezione a L'Aja
Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra all'Ucraina: la convenzione istitutiva promossa dal Consiglio d'Europa è stata adottata a L'Aja. Il nuovo organismo dovrà quantificare i danni dell'invasione russa ed esaminare le richieste di risarcimento sulla base del registro dei danni che conta già oltre 86 mila segnalazioni. "Si tratta di un passo storico", ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa Alain Berset. Il fondo per i risarcimenti verrà istituito nel 2026 e potrebbe essere finanziato anche con gli asset russi congelati.
Kiev: "Dai Volenterosi ok a truppe di supporto come garanzie"
I leader dei paesi che fanno parte della Coalizione dei Volenterosi hanno espresso la loro disponibilità a inviare forze di supporto in Ucraina come parte delle garanzie di sicurezza dopo la fine della guerra. Lo ha affermato il vice capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Ihor Zhovkva, come riporta da RBC-Ucraina. "Senza rivelare dettagli, i leader europei che partecipano al formato 'Coalizione dei Volenterosi - e c'è il cosiddetto Gruppo Multifunzionale Ucraina - sostengono lo spiegamento di forze di supporto", ha affermato Zhovkva. "Sappiamo chiaramente quali paesi europei possono aiutare l'Ucraina a mantenere la pace e in quali formati. Dopotutto, questo formato funzionerà solo dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco sul territorio ucraino e, in futuro, dobbiamo impedire che l'aggressione russa si ripeta", ha sottolineato il vice capo dell'ufficio presidenziale.
Cremlino, no a tregua di Natale
Il Cremlino dice no a una tregua natalizia sottolineando che la Russia è impegnata piuttosto per una pace di lungo termine. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Tass. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l'idea di una tregua di Natale ha dichiarato: "La nostra posizione è ben nota, coerente, trasparente e comprensibile agli americani. E, in linea di massima, è comprensibile anche agli ucraini, ne siamo convinti. Se gli ucraini hanno il desiderio prevalente di sostituire il raggiungimento di un accordo con soluzioni a breve termine e non sostenibili, è improbabile che saremo disposti a partecipare". "Vogliamo la pace, non vogliamo un cessate il fuoco, per così dire, per dare all'Ucraina un attimo di respiro e prepararsi a continuare la guerra. Vogliamo fermare questa guerra, raggiungere i nostri obiettivi, garantire i nostri interessi e garantire la pace in Europa per il futuro. Questo è ciò che vogliamo", ha aggiunto Peskov.
Cremlino: "Nessuna telefonata fra Putin e Trump dopo il 16 ottobre"
Non c'è stata alcuna telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo quella, resa nota, del 16 ottobre scorso. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera Trump aveva detto di avere parlato di recente con il capo del Cremlino. Lo riferisce la Tass.
Mosca: "Non accetteremo truppe Nato in Ucraina, nessuna concessione su territori"
"Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea: "Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse". In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica.
Orban, andiamo verso escalation, conseguenze su nostri nipoti
"Tutti coloro che chiedono prestiti Ue a spese dei propri nipoti possono ora unirsi al coro di Bruxelles. Li distribuiscono senza esitazione, si può obiettare quanto si vuole, ma una volta dentro, non c'è via d'uscita facile. Con l'avvicinarsi dell'Euco, sta iniziando a delinearsi una soluzione con cui i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci il finanziamento dei due anni di spese belliche dell'Ucraina. Ancora una volta, la soluzione è la presunta arma miracolosa: il prestito congiunto. Se necessario, anche senza consenso. Chi non lo vuole, se lo vedrà comunque imposto e dovrà pagare gli interessi per decenni". Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban. "Questo significa perdere definitivamente l'occasione di una rapida fine della guerra tra Russia e Ucraina. Ci stiamo muovendo verso un'escalation e una cosa è certa: anche i nostri nipoti saranno gravati dalle conseguenze di questa guerra. Tuttavia, l'Ungheria deve navigare su questo campo minato. Questo giovedì e negli anni a venire", aggiunge.
Zelensky in Olanda, discorso in Parlamento e lancio commissione risarcimenti
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sarà oggi in Olanda, dove è arrivato ieri sera all'aeroporto di Rotterdam. Oggi si rivolgerà al Parlamento e incontrerà il premier ad interim Schoof, il re Willem-Alexander e i ministri ad interim degli Affari esteri Van Weel e della Difesa Brekelmans. Per Zelensky si tratta della quarta visita in Olanda dall'inizio della guerra in Ucraina, l'ultima volta vi si era recato per il vertice Nato di giugno scorso. L'emittente olandese Nos riferisce che Zelensky parteciperà oggi probabilmente anche alla firma del Trattato che istituisce una Commissione internazionale per i risarcimenti all'Ucraina, che esaminerà e valuterà le richieste di risarcimento presentate dall'Ucraina a seguito della guerra e determinerà l'importo di eventuali risarcimenti concessi. I risarcimenti saranno pagati da un fondo appositamente istituito e le richieste potranno essere presentate da individui, organizzazioni e agenzie governative in Ucraina. Alla commissione aderiranno 25 Paesi e i nomi esatti saranno annunciati oggi. Si prevede la presenza di molti leader e politici dei Paesi partecipanti.
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