Nonostante lo sforzo diplomatico della Casa Bianca, che sembra avere un "telefono rosso" per comunicare e mediare le posizioni più delicate con il Cremlino, e la pressione fatta su Kiev affinché accetti il piano in 28 punti elaborato dagli inviati statunitensi e russi, in Ucraina si continua a combattere anche a rischio di essere "abbandonati" dagli americani, che sembrano aver avvertito implicitamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: accettare il piano o prepararsi a "continuare a combattere con tutte le sue forze", rischiando di perdere il supporto essenziale di un alleato fondamentale come gli Stati Uniti. Una perdita che influirebbe, e non poco, sulla fornitura di sistemi d'arma come missili tattici Atacms e Himars, e i fondamentali sistemi di difesa aerea Patriot, oltre all'accesso a informazioni d'intelligence indispensabili per guidare le armi di precisione su obiettivi chiave e distribuire le forze su un campo di battaglia che corre dalla Crimea al confine con la Bielorussia per oltre 1.200 chilometri di fronte.
Secondo l'ultimo report pubblicato dagli analisti dell'Institute for the Study o War, Mosca non starebbe sostenendo la via del negoziato di pace all'interno della Federazione Russa, dove la propaganda continua a respingere il "piano dei 28 punti" a favore della linea dura che vorrebbe vedere assecondate tutte le richieste di Putin, senza condizioni. Il primo vicepresidente della Commissione Affari Internazionali della Duma di Stato russa, Alexei Chepa, ha infatti definito il piano "insufficiente".
Tra le condizioni essenziali per i consiglieri russi, come sappiamo, c'è quella di non rinunciare a nessuno dei territori dell'Ucraina occupati e già annessi - con una particolare attenzione al settore di “Donetsk e Lugansk" che dovrebbero diventare "russi di fatto” e quello di Kherson e Zaporizhzhia - al riconoscimento della Crimea come territorio russo, il depotenziamento delle Forze armate ucraine e la garanzia che l'Ucraina non aderisca alla Nato.
Questo impasse dei negoziati, in attesa dell'incontro in Svizzera tra vertici e rappresentanti americani, ucraini ed europei, cui stanno partecipando anche i vertici del servizio segreto ucraino Sbu, e dell'intelligence militare, Gur, si sta protraendo mentre i russi, assistiti dal "generale nebbia" che ha impedito ai droni ucraini di entrare in azione nelle aree chiave degli scontri terrestri, hanno continuato a guadagnare territorio a Pokrovsk, dove le forze di terra ucraine, nonostante l'intervento dell'intelligence e dei commando del Gur, si sono trovate chiuse in una sacca a Myrnohrad. Secondo i funzionari militari ucraini, i soldati di Kiev stanno "respingendo i tentativi russi di conquistare Kupyansk", mentre fonti militari russe dichiarano che anche Kupyansk, come Pokrovsk, è caduta nelle mani dei russi.
Osservando i movimenti sul campo, ed essendo a conoscenza delle criticità che affliggono l'Ucraina - dalla mancanza di soldati alla crisi finanziaria, dalla sfiducia tra gli ucraini che hanno scoperto lo scandalo della corruzione in tempo di guerra alla carenza di munizioni per i sistemi d'arma più sofisticati, che consentono alle truppe di Kiev di difendere lo spazio aereo e ottenere alcuni successi nei raid mirati - la condizione dell'Ucraina sembra farsi sempre più disperata.
Per questo, il respingimento della proposta di pace elaborata da Washington e l'eventuale passo indietro dell'alleato americano, che di fatto farebbe ricadere la responsabilità delle forniture di armamenti sulle grandi e medie potenze europee, e la consulenza a livello informativo sulle sole capacità dell'intelligence del Regno Unito, rischia di avere enormi implicazioni strategiche per l'Ucraina e i suoi sostenitori più intransigenti.