Pubblicato il contenuto dei 28 punti del piano di pace di Trump per l'Ucraina. A rivelarlo punto per punto è ancora una volta Axios che nelle scorse ore aveva per primo pubblicato la notizia dell'esistenza della nuova iniziativa diplomatica del tycoon. Il sito Usa specifica che il documento in questione è una bozza verificata da un funzionario ucraino, un funzionario statunitense e una fonte a conoscenza della proposta e conferma che esso è stato presentato ieri a Zelensky dal segretario dell'esercito Usa Dan Driscoll. Il piano, si apprende inoltre, è stato preparato dall'inviato di Trump Steve Witkoff "su input" del segretario di Stato Usa Marco Rubio e del genero del presidente Jared Kushner. Consultati nella fase di stesura anche l'inviato russo Kirill Dmitriev e il consigliere per la sicurezza nazionale di Zelensky, Rustem Umerov.
Il piano "non è facile" per l'Ucraina, ammette una fonte Usa citata da Axios, la quale aggiunge che la Casa Bianca ritiene che la guerra debba finire e se così non sarà, è probabile che Kiev perda ancora più territori. Le prime indiscrezioni filtrate sui media anticipavano le pesanti condizioni che il piano comporterebbe per Kiev. La pubblicazione del testo integrale della bozza - un testo che potrebbe cambiare in base alle discussione delle parti, fanno sapere da Washington - lo conferma.
Il tema delle concessioni territoriali viene trattato ai punti 21 e 22 in cui si legge che Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come "territori russi di fatto, anche dagli Stati Uniti". E ancora: "Kherson e Zaporizhzhia saranno congelate lungo la linea di contatto, il che comporterà un riconoscimento di fatto lungo la linea di contatto". Secondo la proposta pubblicata "la Russia rinuncerà ad altri territori concordati che controlla al di fuori delle cinque regioni" e "le forze ucraine si ritireranno dalla parte dell'Oblast di Donetsk attualmente sotto il loro controllo, e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e demilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa. Le forze russe non entreranno in questa zona demilitarizzata". Dopo aver concordato i futuri accordi territoriali, sia la Russia che l'Ucraina "si impegnano a non modificarli con la forza" e "qualsiasi garanzia di sicurezza non si applicherà nel caso di una violazione di questo impegno".
Stando alla bozza pubblicata, Kiev, la cui sovranità viene "confermata" al punto 1, dovrebbe rinunciare all'ingresso alla Nato (ma non all'Unione Europea) e inserire tale promessa nella sua Costituzione. L'Alleanza atlantica dovrebbe accettare di includere nei propri statuti una clausola che impedisca l'ammissione in futuro dell'Ucraina. Previste in base alla proposta Usa anche la riduzione dell'esercito ucraino a 600mila unità (dalle 800/850mila attuali) e la firma di un patto di non aggressione tra la Russia, l'Ucraina e l'Europa. "Tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte", si legge nel testo ottenuto da Axios. Che prosegue: "si svolgerà un dialogo tra Russia e Nato, mediato dagli Stati Uniti, per risolvere tutti i problemi di sicurezza e creare le condizioni per la deescalation al fine di assicurare la sicurezza globale e aumentare le opportunità per la futura cooperazione e sviluppo economico". Entro 100 giorni dall'accordo l'Ucraina dovrà tenere nuove elezioni.
Kiev riceverà "garanzie di sicurezza certe" (la bozza del punto 5 non contiene dettagli ma al punto 9 si parla dello stazionamento di jet europei in Polonia). Le garanzie verranno invalidate se l'Ucraina invaderà la Russia o lancerà missili contro Mosca o San Pietroburgo "senza motivo". In caso di un'invasione russa dell'Ucraina "oltre ad una risposta militare coordinata sarebbero ripristinate tutte le sanzioni globali". Il piano Usa prevede che la Russia venga reintegrata nell'economia globale e nel G8 e che una parte dei suoi fondi congelati vengano impiegati per la ricostruzione dell'Ucraina. Mosca dovrà inoltre stabilire per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell'Europa e dell'Ucraina.
Tra le altre misure contenute nella proposta della Casa Bianca l'accettazione da parte della Federazione dell'estensione della validità dei trattati sulla non proliferazione e il controllo delle armi nucleari, incluso lo START I, e la supervisione dell'Aiea della centrale di Zaporizhzhia.
L'elettricità prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina. Kiev da parte sua dovrà accettare di essere uno Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione. Infine, verrà concessa un'amnistia a tutte le parti coinvolte nel conflitto.