Guerra in Ucraina

I Gepard tedeschi fanno ancora centro, ma Kiev vuole i Patriot americani

I navigati tank antiaerei Gepard forniti dalla Germania stanno mostrando la loro efficacia contro i droni kamikaze russi ma Kiev continua a chiedere i Patriot americani per difendere lo spazio aereo da minacce elevate.

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Kiev chiede i missili Patriot statunitensi. Ma anche i vecchi Gepard, semoventi antiaerei con torretta armata da una coppia di cannoncini Oerlikon da 35millimetri, fanno "centro" contro una minaccia a lungo temuta: i droni kamikaze di cui Mosca ha fatto scorta. Su un tank ucraino di questo tipo sono comparse infatti del "kill scores" riportanti gli abbattimenti degli Shaehd. Dimostrando come ogni risorsa fornita dai partner occidentali può rivelarsi efficace per difendere i cieli ucraini.

Gepard, rodato asset da Guerra Fredda

Classificato come cannone semovente antiaereo o carro armato antiaereo, il Gepard è una piattaforma tedesca sviluppata alla fine degli anni ’60 e prodotta fino ai primi anni ’80 in oltre 500 esemplari. I primi ghepardi entrarono in servizio presso la Bundeswehr nel 1976. Aggiornato per far fronte alle nuove minacce, il Gepard è stato dotato con il passare degli anni di un computer balistico digitale e di un pacchetto radar che consente al carro di scansionare autonomamente lo spazio aereo entro un raggio di 15 chilometri; individuando e agganciando i bersagli su cui scaricare raffiche di proiettili incendiari ad alto potenziale esplosivo, munizioni progettate appositamente per distruggere bersagli aerei come missili, elicotteri e aerei.

La sua coppia di cannoni Oerlikon, di produzione svizzera, ha una cadenza di fuoco di 550 colpi al minuto e può distruggere efficacemente sia bersagli aerei che terrestri a una distanza massima di cinque chilometri e ad un'altitudine massima di tre. Il tutto con un’incidenza di letalità estremamente alta.

Le kill-scores notate sulla torretta di uno dei Gepard forniti all’Ucraina dalla Germania confermano che questo tipo di arma si sta dimostrando efficace contro i droni d’attacco russi di tipo Shahed-136 (dei quali possiamo riconoscere il profilo alare), mentre la fila di kill-scores inferiore mostra la sagoma di missili generici abbattuti con la stessa efficacia dall’asset che, nel momento in cui il bersaglio compare sul radar trasmette le coordinate al sistema Manpads, può “agganciarlo” come farebbe un missile antiaereo Stinger americano.

La Germania ha consegnato 30 semoventi antiaerei Gepard alle forze armate ucraine come parte dei suoi aiuti militari; insieme ai carri Leopard, ai carri da sminamento Wisent, veicoli per il trasporto della fanteria Marder, droni da ricognizione Vector, sistemi di protezione missilistica aerea Amps; per quelli che in totale sono stati fino ad ora quantificati come 22 miliardi di euro di assistenza umanitaria, finanziaria e militare.

I patriot restano la prima necessità

Sviluppato all'epoca della Guerra Fredda per rispondere alle incursioni a "bassa quota" di elicotteri e aerei sovietici che si temeva potessero "attaccare l'Europa a bassa quota", il Gepard è stato appositamente progettato per scortare e proteggere colonne corazzate o siti sensibili. Oggi viene impiegato delle retrovie dalle forze ucraine che riscoprono in questa vecchia piattaforma un asset eccellente per abbattere i droni d’attacco Shahed - sviluppati dagli iraniani e fabbricati dai russi - che hanno a lungo sostituito i missili da crociera russi per colpire città e obiettivi militari più o meno strategici.

Sfortunatamente per gli ucraini i cannoni Oerlikon nulla possono contro minacce aeree capaci di raggiungere altitudini elevate, uscendo completamente dal raggio d'azione del Gepard. Secondo i resoconti forniti dall'intelligence, i "missili balistici russi colpiscono gli obiettivi a piacimento", e l'unico sistema di difesa aerea occidentale in grado di abbatterli è il sistema Patriot, fornito in poche unità e attualmente non compreso nelle prossime tranche di aiuti pianificati da Washington.

In occasione del 75esimo anniversario della nascita della Nato, l'Alleanza Atlantica che dopo l'ingresso della Svezia conta 32 stati membri, e ha garantito un bilanciamento duraturo negli assetti globali, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha detto di "Non voler rovinare la festa" nel ricordare come "la vita degli ucraini" dipenda strettamente dalle difese aeree che dipenderebbero, a loro volta, dai missili Patriot. "Gli alleati ne hanno molti e noi ne abbiamo bisogno", ha ribadito. Sottolineando come Kiev necessiti di sistemi d'arma più sofisticati e in numero maggiore per difendere il suo spazio aereo dalle incursioni degli aerei russi, e dai missili che minacciano obiettivi strategici e civili.

Intanto, le piattaforme come il Gepard danno il loro contribuito, mettendo ancora a segno colpi preziosi contro minacce egualmente letali.

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