 
La guerra totale in Ucraina diventa ogni giorno più caotica. Mentre il negoziato appare bloccato, trovare informazioni sulla linea del fronte è sempre più difficile. Vladimir Putin ieri ha dato ordine all’esercito di permettere l’ingresso a giornalisti stranieri e ucraini intorno a Pokrovsk e Kupyansk, dove, secondo Mosca, migliaia di soldati di Kiev sarebbero circondati. Kiev ha ammesso ripiegamenti, ma smentito l'accerchiamento di Kupyansk. Come fare a capire cosa succede davvero lungo la linea del fuoco? A fare ordine in questo caos ci pensa una piccola iniziativa ucraina denominata DeepStateMap. Creata da due volontari, Ruslan Mykula e Roman Pohorilyi, è una mappa consultabile online che rivela cosa succede lungo la linea dei combattimenti.
“Dopo il 24 febbraio 2022, le informazioni sulla situazione al fronte sono risultate frammentate”, raccontano Mykula e Pohorilyi al Giornale, ”i rapporti ufficiali dello Stato Maggiore erano generalizzati e sui social sono comparsi molti resoconti non verificati”. Per questo motivo i due si sono messi a capo di un team che nel tempo ha raggiunto un centinaio di volontari di cui 13 analisti a tempo pieno: “Abbiamo creato una mappa che confrontasse fonti affidabili (rapporti ufficiali, dati OSINT, conferme fotografiche e video) per una visualizzazione oggettiva del fronte”.
Il lavoro su DeepState è complesso perché le informazioni da verificare sono tante e nella dezinformatsiya russa tutto diventa plausibile anche se falso: “Il nostro lavoro dipende molto dalla reputazione della fonte, perché a volte le persone ci scrivono per la prima volta e in forma anonima, e dobbiamo decidere di volta in volta se apportare modifiche o smentire quanto circola su Internet”.
Rapporto con l’esercito ucraino
Quali sono quindi le fonti più affidabili e perché DeepState è diversa dalle altre mappe? “Lavoriamo sulla mappa con molta attenzione. Siamo guidati per il 10% da fonti aperte, per il 90% dai nostri contatti con il personale militare delle Forze Armate ucraine. Non ci lasciamo guidare dalle informazioni del nemico, anche se siamo costretti a verificarle”. L’iniziativa, nata in modo totalmente volontario, è diventata quindi uno strumento prezioso soprattutto per gli stessi soldati ucraini impegnati nei combattimenti: “In una certa misura siamo diventati la voce dei militari al fronte, il che ci distingue da chi osserva la guerra solo su Internet e formulano giudizi logici, senza capire che la guerra è una cosa illogica”.
Il lavoro di Mykula e Pohorilyi è fondamentale per smascherare anche le tecniche russe usate per simulare avanzate rapide e inevitabili: “Siamo in una fase con molte bugie e propaganda”, spiegano. È il caso ad esempio della tecnica russa di inviare attentatori suicidi alle spalle delle truppe ucraine con il solo scopo di alzare una bandiera russa in un villaggio e segnalare una falsa conquista.
I numeri e lo strano successo tra i russi
Per gli ucraini la mappa sta diventando uno strumento vitale: “I militari ucraini usano spesso la nostra mappa. Ci sono stati casi in cui qualcuno non era a conoscenza di una ritirata ed è fuggito perché aveva saputo da noi dello spostamento del nemico”. Il paradosso, spiegano ancora Mykula e Pohorilyi, è che persino i vertici dell’esercito la consultano con frequenza per confrontarla con le informazioni che arrivano al quartier generale.
Imponenti anche i numeri, solo nei primi 26 giorni di ottobre, la mappa è stata visitata da 2,3 milioni di utenti unici, che l'hanno visualizzata 21,1 milioni di volte. Nel 2025 DeepState è stata visitata da 15 milioni di utenti, per un totale di 269 milioni di visualizzazioni. E tra questi c’erano pure i russi: “Ci sono stati casi in cui il nemico ha usato la nostra mappa per le proprie operazioni. Abbiamo visto una copia stampata della nostra linea di contatto in un video diffuso dai generali nemici, il che indica un basso livello di consapevolezza di quello che succede da parte loro”.
Come è cambiata la guerra
Nel tempo il progetto è diventato strumento di analisi sull’andamento stesso del conflitto: “Nel 2022 la guerra ricordava per molti aspetti la Seconda guerra mondiale, il 2023 ha dimostrato che la visione dottrinale della guerra della NATO è sbagliata e siamo entrati nell'era dei droni”.
E oggi il conflitto cambia ancora, con modi inediti, rivoluzionando la situazione vista per qualche mese, con trincee simili a quelle della Grande Guerra, “le posizioni sono disperse, le unità di fanteria sono totalmente infiltrate. A volte una sezione attaccata da 60 russi può essere tenuta da 2 fanti ucraini, supportati dal cielo da 5-10 equipaggi con un centinaio di droni”.