Le forze armate ucraine stanno affrontando notevoli difficoltà. La scarsità di munizioni, unite agli incessanti bombardamenti e agli attacchi di terra russi, stanno ponendo sotto stress le linee difensive riorganizzate dopo la ritirata da Avdiikva. Secondo il capo di Stato maggiore Oleksandr Syrskyi, però, non sarà necessario mobilitare altri 500mila uomini come richiesto dal presidente Volodymyr Zelensky a dicembre.
“In seguito alla revisione delle nostre risorse interne e al chiarimento della composizione delle forze armate, questa cifra è stata significativamente ridotta”, ha dichiarato il generale in un’intervista a Ukrinform. “Ci aspettiamo di avere un numero sufficiente di persone in grado di difendere la patria. Non parlo solo dei mobilitati, ma anche dei combattenti volontari”. Syrskyi ha anche sottolineato la necessità di tenere contro del fatto che le persone “non sono robot” e di considerare la stanchezza fisica e psicologica derivante da lunghi periodi nelle zone di combattimento. Il generale ha fatto l’esempio delle 110esima brigata, impegnata nel settore di Avdiivka fin dall’inizio dell’invasione: “Hanno bisogno di recuperare e riposare, e questa è una necessità oggettiva. E ci sono molte altre unità nelle loro condizioni”.
Per garantire una rotazione del personale al fronte, il generale ha affermato che migliaia di uomini provenienti dai reparti non-combattenti sono stati spostati nelle squadre in prima linea. Un procedimento, questo, che è stato applicato con moderazione e sulla base delle attività di ogni singola unità presa in considerazione per il passaggio di ruolo. “In tutti gli eserciti del mondo, c'è personale che non partecipa alle operazioni belliche, ma supporta le unità di combattimento. Questa è una parte altrettanto importante del lavoro”, ha spiegato Syrskyi. “La guerra che siamo costretti a condurre contro gli invasori russi è una guerra di logoramento, una guerra logistica. Pertanto, l'importanza dell'efficacia delle unità di retrovia non può essere sottovalutata. Si tratta del sistema di rifornimento delle truppe di cibo e munizioni, delle unità di riparazione, delle strutture mediche e di molte altre cose”. Il capo di Stato maggiore ucraino ha voluto anche enfatizzare come i mobilitati vengano inviati al fronte solo dopo aver ricevuto un addestramento, salvo eccezioni come persone che hanno già avuto esperienze in guerra.
Il vero problema per l’esercito di Kiev, dunque, rimane la scarsità di rifornimenti. “Qualche giorno fa il vantaggio del nemico in termini di munizioni sparate era di circa sei a uno”, ha affermato Syrsky, aggiungendo che le forze di difesa ucraine stanno operando “con poche o nessuna arma o munizioni”. Questo, unito alla disparità numerica in termini di personale, ha aumentato sensibilmente le perdite di posizioni e uomini tra le fila dei difensori.
“Ci auguriamo di ricevere dai nostri partner un maggior numero di sistemi di difesa aerea e, soprattutto, missili”, ha affermato il generale. “Saremmo ancora più grati se questa assistenza arrivasse più rapidamente e in quantità sufficiente”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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