Mosca sta sfondando a Est: sos Pokrovsk-Zaporizhzhia

Sfruttando la nebbia 300 russi entrano nella città del Donetsk. Gli ucraini lasciano 5 villaggi vicini alla centrale

Mosca sta sfondando a Est: sos Pokrovsk-Zaporizhzhia
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La guerra ha il volto di una nebbia densa, che non si limita a coprire il campo: lo divora. Nasconde i corpi, disorienta i radar, confonde il nemico e il destino. Dentro quella foschia, approfittando del buio e del silenzio, oltre trecento soldati russi sono riusciti a penetrare a Pokrovsk, nel Donetsk, spingendosi fin dentro la linea difensiva ucraina. Il 7° Corpo d'assalto aviotrasportato racconta di un nemico che cambia passo: le truppe di Mosca stanno usando mezzi leggeri per fendere la nebbia e infiltrarsi a Pokrovsk. «Questo compromette la nostra capacità di sorvolare e colpire in campo aperto», afferma il comando di Kiev, che ammette una difficoltà crescente nel fermare movimenti rapidi e invisibili.

La pressione russa non tiene sotto scacco solo il Donetsk. Più a sud, nell'oblast di Zaporizhzhia, il fronte resta in movimento da giorni, tra assalti e contrattacchi senza tregua. Le forze di difesa del sud hanno annunciato il ritiro da cinque insediamenti. Una manovra definita necessaria per salvaguardare il personale e consolidare nuove linee difensive.

La situazione resta particolarmente critica nei settori di Oleksandrivka e Huliaipole, dove le forze russe continuano a colpire le postazioni ucraine con ogni tipo di armamento disponibile. Il fragile cessate il fuoco temporaneo a ridosso della centrale nucleare di Enerhodar è stato revocato dopo il ripristino delle due linee di approvvigionamento energetico. Da Mosca, il ministero della Difesa rivendica inoltre nuovi avanzamenti: le truppe russe avrebbero preso il controllo dell'intera parte orientale di Kupyansk, nel Kharkiv, e consolidato le proprie posizioni lungo il fronte meridionale, impossessandosi di parecchi impianti petroliferi.

Il servizio federale di sicurezza russo (Fsb) avrebbe anche sventato un'operazione militare dell'Ucraina che progettava di dirottare un Mig-31 russo equipaggiato con un missile supersonico Kinzhal per effettuare un falso attacco alla base aerea più grande della Nato. La Fsb parla anche di un coinvolgimento nell'operazione del Regno Unito. «Per dirottare il velivolo - spiegano i servizi di Mosca - l'Ucraina era pronta a reclutare piloti russi offrendo loro 3 milioni di dollari».

Nel frattempo, cresce il timore che Washington stia lentamente arretrando dal fronte ucraino. A dare voce all'allarme è il Kyiv Post, secondo cui l'amministrazione Trump avrebbe sostenuto la rimozione, da una risoluzione Onu, delle formulazioni che riaffermano l'integrità territoriale dell'Ucraina e condannano l'occupazione russa di Crimea e altre regioni. Per Kiev la risoluzione non è un dettaglio burocratico, ma un pilastro simbolico e politico che rappresenta la riaffermazione del sostegno internazionale contro l'aggressione di Mosca. Indebolirla significherebbe intaccare uno dei pochi strumenti diplomatici rimasti dopo oltre tre anni di guerra.

Washington starebbe ora spingendo per un testo più neutro, intitolato «Guerra in Ucraina», privo di riferimenti espliciti alla violazione dell'integrità territoriale o all'aggressione russa. Un cambio di tono che viene letto come un possibile preludio a un disimpegno politico degli Stati Uniti. Se ne parlerà al G7 in Canada, appena iniziato.

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