Guerra in Ucraina

La Nato spegne le tensioni: la verità sui missili in Polonia

Jens Stoltenberg afferma che non esistono prove che la Russia pianifichi un attacco alla Nato. In ogni caso, da parte dell'Alleanza Atlantica si ricorda che l'incidente in Polonia non è responsabilità di Kiev, costretta a difendersi dai bombardamenti russi

La Nato spegne le tensioni: la verità sui missili in Polonia

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parla ai giornalisti al termine della riunione del Consiglio Atlantico dopo quanto avvenuto al confine tra Polonia e Ucraina. E le parole del capo dell'Alleanza indicano che al momento Bruxelles, e con essa le potenze che ne fanno parte, a cominciare dagli Stati Uniti, spegne l'ipotesi che l'incidente di Przewodów sia stata un'operazione deliberata dei russi.

Per il vertice dell'Alleanza, "non risultano indicazioni che si sia trattato di un attacco deliberato in Polonia. E non ci risulta che la Russia stia pianificando attacchi contro la Nato. Si è trattato di un incidente della difesa ucraina ma non è responsabilità degli ucraini" dal momento che questi ultimi si sono comunque difesi dai raid delle forze armate di Mosca.

Per Stoltenberg, quanto accaduto in Polonia conferma in ogni caso che la guerra in Ucraina e le mosse di Vladimir Putin generano tensione e pericolo nei confronti di tutto il territorio europeo e della stessa Alleanza Atlantica, e, proprio per questo motivo, il segretario generale ha ricordato che l'intera alleanza "ha rafforzato la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree". La parola d'ordine che sembra trapelare dalle parole di Stoltenberg è dunque quella di evitare escalation, ma anzi di procedere con cautela premendo sulla Russia affinché cessi ogni tipo di attività che avvicini l'ipotesi di un confronto diretto con la Nato anche solo per colpa di un incidente. "Il nostro monitoraggio è continuo" ha ribadito il segretario generale ai giornalisti.

Le affermazioni di Stoltenberg confermano pertanto la linea che era già stata evidenziata non solo dalla Russia, che da subito ha smentito l'ipotesi che si fosse trattato di missili russi, ma anche da parte degli Stati Uniti e dalla stessa Polonia. Il presidente Usa Joe Biden, sorprendendo in parte i reporter, aveva già detto che la Nato aveva tracciato il missile sostenendo che fosse improbabile l'origine russa, e lo stesso aveva detto il presidente polacco Andrzej Duda, che aveva anzi sottolineato che probabilmente i missili provenivano dall'Ucraina. Se dunque la linea è quella della ferma condanna nei confronti di Mosca, responsabile di avere in ogni caso provocato la necessaria difesa antimissile di Kiev, d'altro canto l'Europa e gli Stati Uniti appaiono intenzionati a evitare ogni tipo di escalation verbale e soprattutto bellica con il Cremlino. Anche il fatto che Varsavia non ha richiesto l'attivazione dell'articolo 4 del Trattato, ovvero quello di consultazioni immediate tra alleati quando è messa a rischio l'integrità e la sicurezza del territorio Nato, indica il desiderio di smorzare le tensione.

"Non c'è stata alcuna richiesta di attivazione dell'articolo 4 durante l'incontro, e ciò si basa sulle scoperte, sull'analisi e sui risultati dell'indagine in corso", ha detto Stoltenberg.

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