Guida sicura, quando le gomme fanno la differenza

da Livigno (Sondrio)

I sistemi di sicurezza diventano sempre più sofisticati, ma non tutti gli automobilisti conoscono le funzioni dei vari dispositivi. Anche perché la preparazione pratica e teorica per il superamento degli esami della patente non ha seguito la medesima evoluzione. Ecco allora che, per i neopatentati come per chi guida già da diversi anni un corso di guida sicura rappresenta la migliore soluzione per imparare a prevedere le reazioni di un’auto in condizioni di emergenza. L’offerta è più che mai completa, al punto da non richiamare più soltanto i patiti della guida veloce. Lo dimostra l'eterogenea composizione delle classi, che vede un numero sempre crescente di ragazze. Elisa, 22 anni, è una tra le giovani frequentatrici di queste scuole. Ha già seguito le lezioni teoriche ed eseguito gli esercizi delle scuole con sede sui circuiti di Monza (Bmw), Misano (Goodyear) e Vairano (Quattroruote), e ha appena concluso un corso sul ghiacciodromo di Livigno. Dopo le esperienze in situazioni di emergenza più vicine alle condizioni di guida quotidiane, ha voluto imparare a capire meglio le reazioni di una vettura sul fondo che mette in difficoltà la maggior parte degli utenti. «In questi corsi c’è molto da imparare - sostiene Elisa - a cominciare dalla posizione di guida ideale, piuttosto diversa da quella che insegnano nelle autoscuole. Per non parlare degli esercizi che insegnano a gestire le situazioni più difficili: solo provando in condizioni di sicurezza si può capire come le reazioni di un’auto possano diventare ingovernabili se si preme il comando sbagliato nel momento sbagliato». Ma il tutto diventa ancora più complesso quando si viaggia su una strada ghiacciata, o semplicemente coperta di neve. «Sì - prosegue la ragazza - sulla neve di Livigno ci si rende conto di quanto 5 chilometri orari in più possano fare la differenza quando si supera la soglia dei 30 orari. In tali condizioni mi sono resa conto di quanto sia fondamentale la presenza di pneumatici adeguati, visto che con quelli che chiamiamo estivi l’auto è ingestibile. Ho anche provato per la prima volta la guida con le catene, che personalmente non ho mai amato, e mi sono resa conto di quanto la guida richieda più attenzione rispetto a quella assicurata da un veicolo con quattro “invernali”». E rimarchiamo quattro. Tra gli esercizi predisposti dagli istruttori di Guidare-pilotare, a Livigno, c’era uno slalom alla guida di una vettura con gomme invernali davanti ed estive dietro.

Un vero pericolo.

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