Gullotta dà voce al coraggio della Sicilia

Leo Gullotta, il poliedrico interprete siciliano, porta domani con replica martedì, sulla scena del Teatro di Verdura (alle 21.30, info 02-76020794)), la voce orgogliosa del suo popolo abbinata al sapore più nitido delle rime dei componimenti di poeti e autori che hanno reso quest’isola patria di grandi pensatori. Minnazza, questo il titolo del recital presentato dall’attore catanese, è una piccola statua, conservata in un museo viennese, che racchiude tra le sue forme preponderanti e accentuate ben 26mila anni di storia; è la Dea Terra che, con i suoi seni rigogliosi, è stata ribattezzata, in dialetto siciliano, come Minnazza. Forte della sua versatilità, l’attore comico, (accompagnato dai tre maestri fisarmonicisti Fabio Ceccarelli, Denis Negroponte, Romano Quartucci, che esguiranno le musiche del maestro Germano Mazzocchetti), prende spunto dall’immagine della Grande Madre per attraversare, sulle ali della musica, a suon di rime e di strofe sonore, la storia della sue gente e di quella letteratura italiana che, da sempre, ha tratto ispirazione da cotanta suggestione. Ecco come i differenti temi si mescolano, partendo da quelli del passato più antico, trattati dalle liriche dell’isola dei Ciclopi, passando per le bellezze poetiche di Tomasi di Lampedusa, con approdo a testi ben più attuali e contemporanei che parlano di tragedie e di coraggio, come quella che Borsellino scrisse in occasione della morte dell’amico Falcone; e, infine, tornare nella magia della storia e di un passato che non c’è più. Un viaggio a ritroso nel tempo per poi catapultarsi nell’attualità di drammaturghi e di autori, come Andrea Camilleri, che sanno guardare con gli occhi obiettivi della contemporaneità, capaci di offrire uno specchio luminoso nel quale gli stessi siciliani possano riflettersi e giudicarsi. Filo conduttore di questo viaggio è il coraggio, inteso come coraggio civile, coraggio pratico, attestazione di vita; una serie di pensieri critici sulla nostra società moderna, che si confronta con riflessioni di oggi e di ieri. «Perché i siciliani non devono dimenticare le loro origini e la loro storia» come dichiara lo stesso attore protagonista. «Cola pesce» di Italo Calvino, «Autunno» di Salvatore Quasimodo, senza trascurare autori come Pietro Pavone, Luigi Capuana, Luigi Pirandello con «Di notte un geranio»; Leo Gullotta, artista contemporaneo, talento comico indiscutibile nel varietà televisivo, tanto capace di rivestire ruoli in storie impegnate come nel film «La Scorta» di Ricky Tognazzi, attore anche di fiction televisive, di teatro classico e anche più leggero, offre, sotto la direzione del drammaturgo Fabio Grossi, uno spettacolo che nasce dal cuore e dall'amore per la sua terra capaci di far aprire i cassetti dell'anima.

È sfogliando così le pagine migliori della Sicilia che il coraggio civile e quello pratico torna a galla ed è inevitabile ricondurre tutto ad una riflessione attenta, mista a critica e a denuncia, raccontata da un’unica voce sorprendente.

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