Imperia - Fermato ad un posto di blocco dei carabinieri e trovato con un tasso alcolemico nel sangue di 0,7 (il limite è 0,5), un giovane di 22 anni si è ucciso con un colpo di pistola alla testa dopo essere stato rimproverato dal padre ed essere rientrato a casa a piedi. E' accaduto all'alba di stamani a Imperia. Quella infrazione ha fatto crollare il mondo addosso a Nadir Gismondi, dal carattere introverso, studente modello, figlio di un vigile del fuoco conosciuto in città.
Il giovane è stato fermato alle 5.30 in piazza Calvi, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione nell'ambito dei frequenti controlli dei carabinieri del nucleo radiomobile contro le stragi del sabato sera. Probabilmente era bastato un sorso di birra o di vino in più per far salire di soli 0,2 milligrammi per litro il tasso alcolemico nel suo sangue e l'etilometro dei militari ha superato il fatidico limite di 0,5. I carabinieri, come da prassi, lo hanno invitato a farsi venire a prendere: non poteva infatti continuare a guidare l'auto.
Nadir Gismondi ha telefonato a casa ed in pochi minuti é giunto il padre, che lo ha rimproverato e gli ha detto: "Non ti porto con me. Torna a casa a piedi, così rifletti. A casa poi ne parliamo". Mentre i carabinieri rassicuravano il padre che, visto il lieve superamento del limite, non ci sarebbero state conseguenze penali tali da poter ostacolare la domanda fatta dal figlio di entrare anch'egli nel Corpo dei Vigili del Fuoco, il giovane ha raggiunto casa sua.
Il ragazzo, che un paio di settimane fa aveva avuto un incidente di moto, si è chiuso nella sua camera ed ha impugnato la pistola Glock
calibro 9, da lui regolarmente detenuta per il tiro sportivo. Uno sparo ha rotto il silenzio dell'alba ed ha gelato il cuore dei genitori, che adoravano quel loro figlio che avrebbe compiuto 23 anni il prossimo 3 luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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