Pierluigi Bonora
nostro inviato da Bologna
«Le tredicesime di un milione di famiglie italiane saranno falcidiate. È la prima conseguenza tangibile della tremenda stangata che il governo ha assestato sulle auto aziendali». Per il Motor Show di Bologna, in programma dal 7 al 17 dicembre nei padiglioni della Fiera, è una vigilia bollente. Parte proprio dalla città del premier Romano Prodi la dura requisitoria rispetto al modo con cui il Fisco intende recuperare il minor gettito in materia di detraibilità dellIva sugli autoveicoli (17,5 miliardi) dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue. A lanciare lallarme tredicesime, attraverso le sue stime, è il centro studi Promotor: «A essere colpiti - ha spiegato il direttore Gian Primo Quagliano - sono i dirigenti e i quadri delle aziende che utilizzano una vettura della società anche per esigenze personali. Per ovviare alla sentenza di Bruxelles il governo ha infatti deciso di ridurre fortemente la deducibilità di costi di esercizio e, tra laltro, di aumentare del 67 per cento il valore del «frange benefit» (la quota corrisposta dal dipendente alla ditta per cui lavora ndr). Il complesso dei provvedimenti rappresenta una scelta aberrante perché consiste nellannullare, di fatto, le conseguenze del riconoscimento di un diritto da parte della Corte di Giustizia europea a una categoria di contribuenti in relazione allacquisto e la possesso del veicolo, penalizzando le stesse persone sempre in relazione allacquisto e al possesso della vettura. Sarebbe come se in una causa civile il giudice riconoscesse un diritto a chi ha vinto la vertenza, ma colui che lha persa si prendesse larbitrio di imporre alla controparte un costo corrispondente al risarcimento da liquidare».
È un escamotage, quello adottato dal viceministro Vincenzo Visco, che si tramuta in un duro colpo ai contribuenti e non fa sicuramente bene allimmagine del nostro Paese. Secondo i primi calcoli del centro studi Promotor le decurtazioni nella gratifica di fine anno partirebbero da un minimo di qualche centinaio di euro fino ad arrivare a un massimo di mille euro. «Tutto dipende - osserva Quagliano - dal tipo di automobile che si utilizza. Lamara sorpresa che molti si troveranno nella busta paga deriva dal fatto che il provvedimento è retroattivo al primo gennaio scorso e, quindi, oggetto del conguaglio previsto a dicembre».
La vicenda tiene banco dallo scorso 14 settembre quando la Corte di Giustizia Ue ha posto rimedio allinadempimento italiano, per oltre due decenni, in materia di detraibilità dellIva sullautomobile. La tegola del «buco» di 17,5 miliardi conseguente al verdetto di Bruxelles, arrivato alla vigilia della discussione sulla Finanziaria, ha colto di sorpresa Palazzo Chigi che, per tutta risposta, ha deciso di abbassare drasticamente la deducibilità dei costi sullauto aziendale e di incrementare il valore del «frange benefit» per i dirigenti e i quadri che guidano lauto nella società anche per motivi personali. «Sarebbe stato corretto - commenta il direttore del Csp - che il minor gettito per lerario fosse spalmato su tutti i contribuenti e, comunque, non legato alluso del veicolo. Come non bastasse il governo ha imposto, con efficacia retroattiva in deroga allo Statuto dei contribuenti stessi, una forte limitazione della deducibilità dei costi».
Hai lauto aziendale? Addio alla tredicesima
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.