La notte attesa ventun anni a Fuorigrotta diventa magica. E la Champions, divenuta una priorità del Napoli - parola di Mazzarri e De Laurentiis -, apre scenari rosei per gli azzurri nel girone definito «della morte». Aveva ragione chi sosteneva che trovare il Napoli come avversario di quarta fascia sarebbe stato un problema per le squadre favorite del raggruppamento.
Quella di ieri con il Villarreal era la sfida più difficile per i partenopei, chiamati a confermare l’approccio di grande personalità con l’Europa più prestigiosa. Manchester aveva mostrato un Napoli ormai maturo, poi il campionato aveva incrinato le certezze appena raggiunte. Ma in un San Paolo versione sold out, la squadra di Mazzarri non ha tradito le attese, mostrando una prestazione fatta di grinta, intensità e sacrificio, specie nel momento più delicato quando gli spagnoli hanno provato ad alzare il ritmo. Difficile dare torto al tecnico, altro che crisi: la vittoria di ieri dimostra che la squadra sta vivendo una crescita eccezionale. Sognare la qualificazione, in questo gruppo di ferro, non è utopistico anche grazie al Bayern Monaco - possibile dominatore del girone, ma che il 18 ottobre farà visita al San Paolo - che ieri ha sconfitto il City di Mancini.
Il pubblico celebra la serata di gala cantando l’inno della Champions, mentre la curva regala un tricolore «dipinto» dai fumogeni che fanno iniziare il match nella nebbia. La presenza in campo di un Pepito Rossi non al top svela la pretattica di Garrido, ma l’avvio sprint del Napoli spiazza il Villarreal, colpito nei primi venti minuti con un fantastico uno-due che indirizza il match. Hamsik ringrazia la difesa spagnola, in particolare l’ex udinese Zapata (che al San Paolo fu già protagonista di uno sfortunato autogol), che lo lascia libero di sbloccare il risultato con un diagonale e far esplodere gli oltre cinquantamila sulle tribune. Lavezzi, invece, con una progressione impetuosa brucia Gonzalo e subisce fallo in area: Cavani trasforma il rigore e dopo il record di Vojak in campionato cancella anche quello di Faustino Canè in Europa (9 reti per il Matador contro 8).
Gli azzurri tengono benissimo, sorretti dal lavoro prezioso di Gargano e dal sacrificio del trio delle meraviglie, sempre pronto a indietreggiare in supporto dei compagni, ma anche bravo ad attaccare la linea difensiva non impeccabile degli spagnoli. Il Villarreal cresce con il passare dei minuti e la combinazione tra Cani e Nilmar, che sfruttano lo spazio concesso da Cannavaro e Inler (troppo lontani tra di loro), diventa insidiosa. Nella ripresa si vede finalmente anche Rossi, con un colpo di testa che prova i riflessi dell’attento De Sanctis, ma il Sottomarino Giallo gioca troppo in orizzontale e i pericoli per il portiere azzurro sono rari.
Il Napoli non rinuncia alle ripartenze e Cavani fallisce il match point, infortunandosi sotto porta e uscendo in anticipo dalla contesa.
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