Da Handanovic ad Accardi, il libro (bianco)nero degli errori

Il gol annullato a Iaquinta a Parma, quello di Totti in offside, il contatto Cordoba-Del Piero: i conti in casa Juve non tornano

Questa volta non c’entra il barese Gianluca Paparesta, che il 6 novembre 2004 «pilotò» la vittoria per 2-1 della Reggina sulla Juventus e che al termine della partita venne rinchiuso nello spogliatoio da Luciano Moggi. Sabato sera è stato l’arbitro bolognese Paolo Dondarini (come Paparesta coinvolto in Calciopoli ma poi scagionato) a scatenare l’ira dei bianconeri, guarda caso sempre a Reggio: ben tre rigori negati a Nedved, Sissoko e Camoranesi e uno (quello decisivo, peraltro ineccepibile sotto il profilo regolamentare) concesso ad Amoruso nei minuti di recupero. Apriti cielo, e Cobolli Gigli si è scatenato. A ragione o a torto?
Purtroppo per i bianconeri, gli episodi sfavorevoli la fanno da padrone e non appare fuori luogo la lettera aperta firmata dal presidente Giovanni Cobolli Gigli e dall’ad Jean-Claude Blanc. La madre di tutte le ingiustizie fu lo scandaloso arbitraggio di Bergonzi alla nona giornata quando, al San Paolo, regalò due rigori al Napoli: prima Chiellini anticipa nettamente Lavezzi che cade, poi Zalayeta non viene neppure sfiorato da Buffon in uscita ma vola comunque a terra.
Ma, prima di Napoli, erano successe tante altre cose: nella terza giornata a Torino contro l’Udinese il portiere Handanovic manca il pallone e finisce in modo scomposto su Nocerino, ma Farina non concede il penalty e la Juve perde 1-0. Sette giorni dopo a Roma, contro i giallorossi, è in fuorigioco Totti sul gol dell’1-0: Morganti non fischia e meno male che finisce 2-2. E nell’andata con la Reggina tocca a Celi annullare un gol regolare a Trezeguet. Nel derby è invece la Juve a trarre vantaggio da un fuorigioco dubbio di Trezeguet su colpo di testa di Dellafiore.
Si arriva così alla partita di Napoli, dove tutto aveva congiurato contro i bianconeri. Ma non era ancora finita. Infatti, all’undicesima giornata, l’arbitro fiorentino Rocchi ignora una bella cintura in area dell’interista Cordoba su Del Piero. E la giornata successiva, a Parma, tocca a Gava fischiare un fallo inesistente di Iaquinta su Castellini che invalida il gol che avrebbe dato la vittoria ai bianconeri. Giornata 18, a Catania Spinesi segna in fuorigioco, ma Rocchi non se ne accorge: finisce 1-1 con non poche recriminazioni dei bianconeri. Nell’ultima di andata, il doriano Accardi abbatte Trezeguet. Rigore per tutti, ma non per Saccani, al quale sta bene uno zero a zero che non soddisfa Ranieri. Il 10 febbraio a Udine, persino Del Piero si scatena contro l’arbitro Rocchi. «Non ne possiamo più», gli grida in faccia. E ne ha ben donde: rigori negati a Chiellini, strattonato per la maglia da Ferronetti, e allo stesso Alex, contrastato dalla gamba di Inler. Ma qualcosa ha da recriminare anche l’Udinese per falli su Di Natale e Zapata.

E otto giorni fa, a Torino, l’incerto Saccani grazia il romanista Mexes, già ammonito, per un brutto intervento su Nedved. Poi la folle notte di Reggio Calabria e, a questo punto, i conti sembrano proprio non tornare in casa Juve.

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