Hanno solo 16 anni, ma sono già imprenditori affermati

«Sono l'amministratore delegato di Start Business Ja e vi presento il nostro prodotto. Si chiama “Safety Kit”, un dispositivo multifunzione che incorpora anche un etilometro comandato da un micro-controllore. Il prezzo di lancio è di 19,50 euro». Una nuova azienda a Palazzo Mezzanotte? In un certo senso sì. Anzi, sei nuove aziende. Nate sui banchi di scuola e costituite da veri e propri ragazzi-imprenditori. È il progetto «Biz Factory 2009» (un laboratorio non-stop di economia e imprenditorialità), presentato ieri nella cornice istituzionale di Piazza Affari, e che si inserisce nell’Anno europeo della creatività e innovazione. Ha vinto, appunto, Start Business Ja. L’impresa progetta, produce e commercializza dispositivi per la prevenzione di incidenti stradali. E «Safety» è stato ideato, progettato e realizzato dagli studenti dell’Istituto Pesenti di Bergamo. Semplice e sorprendente, il kit ha diverse funzionalità in un unico accessorio: un etilometro a tre colori: rosso (divieto di guida), giallo (soglia di attenzione), verde (guida in sicurezza). Poi incorpora una torcia elettrica, una segnalazione lampeggiante di pericolo, un puntello per rompere i vetri in caso di blocco delle portiere e un taglierino per recidere le cinture. Gli studenti sono stati premiati da una giuria composta da dieci giudici. Prima della premiazione, in un talk show condotto da Mauro Mazza, direttore di Raiuno, Giuliano Malacarne, direttore generale di Citi Italia e presidente Junior Achievement, Stefano Scabbio, presidente e ad di Manpower Italia, Giorgio D'Amore, presidente Giovani imprenditori assolombarda, Valentina Aprea, presidente Commissione Cultura della Camera dei deputati e Alberto Cottica, fondatore del progetto Kublai, hanno affrontato il tema «energia a impatto zero, idee a impatto vero». L’impresa vincitrice parteciperà alla European company competition, in programma a Rotterdam dal 2 al 5 luglio prossimo.
«Biz Factory intende valorizzare da un lato l’etica, la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Dall’altro sollecitare la curiosità, l’immaginazione, l’intuizione, la tenacia, il pensiero critico, la responsabilità di assumersi dei rischi e apprendere lo spirito imprenditoriale», ha detto Miriam Cresta, direttore generale di Ja (Junior archievement, ovvero giovani menti al lavoro), l’associazione non-profit che sostiene il futuro professionale dei giovani, attraverso l’educazione economica nella scuola.

Da segnalare un altro progetto, realizzato dagli studenti dell’Istituto De Marco di Brindisi: «Strappatelo» è uno zerbino ecologico a più strati. Quando il primo si sporca, lo si stacca e un nuovo strato pulito è già pronto.
Ecco la scuola vera. Le contestazioni appartengono a un altro mondo.

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