Hardware e software

Meglio computer Windows o Mac? Costi, benefici e mondi a confronto

Il prezzo appare essere la discriminante maggiore. Ecco qualche considerazione per scegliere l’uno o l’altro sistema operativo

Meglio computer Windows o Mac? Costi, benefici e mondi a confronto

Le novità presentate da Apple durante la Worldwide Developers Conference (Wwdc) dello scorso 5 giugno hanno dato ad Apple quel pizzico di lustro in più che possono fare cadere il muro dietro a cui si nascondono i refrattari, ossia coloro per i quali il mondo Apple è inaccessibile e particolarmente costoso. Il nuovo sistema operativo per computer, Sonoma, è la passerella che può condurre gli utilizzatori di pc Windows verso un Mac, soprattutto se già possiede un dispositivo con il marchio della Mela. Il prezzo va considerato su un piatto della bilancia e, sull’altro piatto, sarebbe opportuno pesare privacy, sicurezza, integrazione dei sistemi e applicazioni.

Il costo dei computer Windows e il costo dei Mac

Non stiamo parlando dei nuovi Mac Pro, i cui prezzi partono da 8.499 euro e sono macchine dotate di caratteristiche hardware che guardano a un pubblico professionale mirato, come quello dell’editing e del montaggio video (per citarne uno su tanti). Va anche detto che, a parità di caratteristiche, le macchine con a bordo un sistema operativo Windows possono arrivare a costare cifre non lontanissime da quelle dei listini Apple.

Ci concentriamo su computer, tipicamente laptop i quali, soprattutto grazie alla didattica a distanza e allo Smart working, stanno attraversando una fase di forte spinta. Spostando il focus su computer di fascia media adatti a chi svolge un lavoro tipico del terziario e che fa uso parallelo di diversi software, la questione dei prezzi assume luce nuova.

Nel mondo Mac il prodotto tipico per questa categoria di utenti è individuabile nei MacBook Air, macchine di diversa grandezza (in pollici) e di diversa dotazione hardware il cui costo – per la versione da 13 pollici con a bordo il chip proprietario M2 si assesta a 1.629 euro (prezzo Apple ufficiale).

Cifra di tutto rispetto, certo, va anche considerato che un computer simile per dotazione e con a bordo Windows viene venduto a cifre del tutto in linea, ne sono un classico esempio i prodotti Microsoft Surface, che si situano a loro volta nel segmento professionale del mercato.

Pure valutando le offerte di altri produttori nel medesimo segmento, i prezzi (al netto di offerte, s’intende) variano da cifre più che sensibilmente inferiori a cifre anche più alte, indicativamente nel range tra i 1.100 e i 1.800 euro.

Il calcolo però va fatto paragonando i cicli di vita del computer. Secondo il produttore Hewlett Packard la vita media di un computer va dai 3 ai 7 anni, a dipendenza dell’uso che se ne fa. I dati relativi ai Mac parlano anche di 10 anni di durata, anche in questo caso a seconda dell’uso. Se l’impiego è variabile, la durata in termini di supporto da parte dei produttori hardware e software ha una sola misura: un personal computer Windows raramente viene supportato per più di 5 anni, mentre un Mac riceve supporto per un periodo prossimo ai 7 anni.

Possiamo quindi sbilanciarci dicendo che un Mac da 1.600 euro può essere usato per circa 7 anni, costando così circa 230 euro l’anno, tanto quanto un pc Windows di fascia alta dal costo di 1.200 euro che deve essere sostituito dopo 5 anni.

Fatta questa valutazione, occorre considerare gli aspetti legati alla sicurezza e alla privacy così come vengono garantite da Windows e da Apple.

Sicurezza e privacy

Da anni circola la voce insensata secondo la quale i computer Mac sono meno soggetti a virus. È un argomento poco credibile per due motivi: il primo è legato alla diffusione dei sistemi operativi, considerando che Windows è il sistema operativo leader al mondo e, secondo motivo, i virus per Mac esistono e vengono identificati con buona regolarità.

Sul mercato esistono software per la sicurezza di terze parti che si rivolgono tanto agli utenti Windows quanto agli utenti macOS. Il concetto di sicurezza trova però una propria continuità anche nel mercato delle applicazioni, molto più vasto per gli ambienti Windows e un po’ più controllato negli ambienti macOS.

Le applicazioni sugli store di Apple sottostanno a una rigida politica di pubblicazione e, non di meno, l’azienda esegue continue verifiche delle applicazioni, fino al punto di averne eliminate oltre un milione nel corso del 2021 a causa di motivi legali, di scarsa qualità o di discutibile sicurezza.

La privacy è materia che vede eccellere Apple contro Microsoft, questo non vuole dire che la prima sia del tutto avulsa dalle critiche e dagli aspetti che possono essere migliorati. Apple si batte contro il tracciamento dei propri utenti e fa storicamente della privacy un argomento prioritario fino al punto di renderlo strumento di marketing. Tutto ciò ha una sua logica, perché mentre Microsoft vive anche di raccolta pubblicitaria per il proprio motore di ricerca, l’azienda creata da Steve Jobs ha un interesse limitato in questo settore.

Una prova in questo senso è l’uso degli account Microsoft e Apple necessari per potere utilizzare i rispettivi sistemi operativi. Gli utenti Apple hanno degli strumenti supplementari per valutare come le diverse applicazioni usano i loro dati, spesso resi meno tracciabili dalle limitate informazioni che Apple rilascia sulle identità degli utilizzatori.

Integrazione

Durante il Wwdc Apple ha presentato Sonoma, il sistema operativo per Mac che sarà disponibile presumibilmente dal prossimo mese di settembre. Oltre ad avere introdotto funzionalità avanzate e nuovi strumenti per la tutela della privacy anche durante la navigazione web, oltre ad avere migliorato il porting di giochi da Windows, punta molto sull’integrazione resa disponibile a chi usa altri prodotti Apple, tra iPhone, iPad e Apple Watch. Non si tratta più soltanto di sincronizzare i dati tra i dispositivi ma anche di trasferire intere sessioni di lavoro tra uno e l’altro, per esempio per continuare su computer un lavoro avviato su iPad oppure controllare alcune funzionalità del computer mediante smartphone.

Ritirandosi dal mercato dei sistemi operativi mobile, Microsoft si è autoesclusa dalla possibilità di integrazione tra dispositivi. I tentativi fatti per colmare il gap - come, per esempio, l'app Collegamento al telefono - danno risultati parziali, limitati e, nel caso del collegamento con gli iPhone, persino goffi.

Conclusioni

Paragonare Windows ai sistemi operativi del mondo Apple è missione impervia. Con il passare del tempo, però, questi ultimi sono diventati sempre meno elitari ed esclusivi, andando ad abbracciare una categoria più ampia di utenti. Il prezzo è ancora vissuto come una discriminante ma la durata di vita media e la garanzia di avere un computer sempre aggiornato hanno un peso specifico nella scelta, insieme alle questioni legate alla privacy.

Oggi si può dire che non si tratta di individuare il sistema operativo migliore, ma quello più facile e sicuro da usare.

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