Economia

Hartz lascia Volkswagen, tagli per 10 miliardi

Entro il 2008 il gruppo punta ad aumentare gli utili a 4 miliardi

da Berlino

Il più grande scandalo di mazzette e sesso nella storia della Repubblica federale tedesca è costato la testa anche a Peter Hartz, il direttore del personale della Volkswagen, uomo di fiducia di Gerhard Schröder, chiamato dal cancelliere in persona a riformare il mercato del lavoro in Germania. Ieri il cda della più grande casa automobilistica tedesca ha deciso di accettare le dimissioni presentate venerdì scorso da Hartz. L’ex direttore del personale si sarebbe addossato tutte le responsabilità legate alle «irregolarità» compiute dai singoli colleghi. Provvisoriamente, le funzioni di Hartz saranno assunte dal presidente del gruppo Bernd Pischetsrieder. «Ciò che lascia allibiti - scrive il tabloid conservatore Bild - è che Hartz non riceverà la liquidazione (gli spetterebbero almeno tre milioni di euro di buonauscita). Su un punto la stampa tedesca è concorde: «Con l’uscita di Hartz termina un’era alla Volkswagen», quella che, alla luce dei rapporti con Schröder, ha visto intrecciarsi per anni interessi politici con quelli dell’azienda di Wolfsburg. Intanto circolano nuovi particolari piccanti sullo scandalo che ha portato alle dimissioni del top manager. Secondo i tabloid tedeschi, infatti, oltre ai viaggi di lusso, alle accompagnatrici e alle spese pagate per le serate a luci rosse, alcuni sindacalisti sempre come segno di riconoscenza per aver garantito la tranquillità nelle fabbriche sarebbero stati puntualmente riforniti di confezioni di Viagra.
La magistratura ha anche accertato l’esistenza di una rete di società di copertura in India, Angola, Repubblica Ceca e Lussemburgo, costituite da Helmut Schuster, braccio destro di Hartz, per assicurarsi i ricchi contratti Volkswagen. Il consiglio di fabbrica, in proposito, sarebbe stato messo a tacere con le regalie al centro dello scandalo.
Intanto, il gruppo di Wolfsburg ha diffuso i dettagli del piano industriale che punta ad aumentare gli utili a 4 miliardi entro il 2008, migliorando la qualità del marchio. L’obiettivo è di arrivare a 10 miliardi tra risparmi e miglioramenti della performance. Volkswagen punta a risparmiare oltre 3 miliardi nei costi dei materiali, un miliardo in quelli di produzione, un miliardo di altri spese e oltre 2 miliardi grazie al miglioramento della qualità delle vendite.

Il gruppo ha ribadito l’obiettivo di un rendimento sull’investimento del 9% senza indicare i tempi.

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