Cultura e Spettacoli

Da Herta Müller a Wole Soyinka La poesia sbarca a Parma

La poesia è la parola quando diventa musica. E anche se gli editori italiani, almeno quelli grossi, a questa musica non prestano più tanto orecchio, gli italiani, intesi come popolo che ama i festival, al suono armonico delle parole danno ancora ascolto. Almeno a Parma dove, da oggi al 19 giugno, confluiranno alcuni dei più bei nomi della poesia mondiale: dalla canadese Janice Kulyk Keefer sino a Wole Soyinka, passando per Herta Müller fresca di Nobel.
Il ParmaPoesia festival giunto alla sua sesta edizione quest’anno gioca proprio a raccontare quanto sia vicino il rapporto tra il verso, la nota e il ritmo. L’ospite d’onore infatti è Bob Dylan. Il «menestrello» che dal 7 giugno 1988 si considera in tour permanente sarà a Parma venerdì 18 e suonerà alle 21,30 al Palazzo Ducale. Ma se Dylan è l’attrattiva pop del festival alcuni nomi meno noti al grande pubblico rappresentano delle vere e proprie chicche. Ad esempio dal Cile arriva nella città dei Farnese Elicura Chihuailaf Nahuelpaln lo scrittore che con i suoi versi sta salvando un’intera lingua. Elicura infatti è un membro delle tribù Mapuche la cui parlata, il Mapudungun, è stata quasi completamente cancellata dallo spagnolo e ha continuato a vivere solo nelle aree rurali più sperdute. Grazie però anche all’opera di Elicura il governo del Cile ne ha recentemente accettato lo status di lingua. Chi sarà questo giovedì verso le 21 al Palazzo della Pilotta (nel cortile del Guazzatoio) potrà sentirlo recitare nelle antiche sonorità di questo idioma in cui la conversazione in versi è un arte che gli anziani insegnano ai giovani attorno ai falò (la traduzione italiana sarà letta da Manuela Mandracchia).
Non meno interessante la presenza di Jonathan Galassi. Il nome agli italiani può non dir molto ma Galassi è la voce americana di Eugenio Montale. Le sue traduzioni hanno contribuito a renderlo il nostro poeta contemporaneo più letto negli States. Ora è al lavoro per tradurre Leopardi e qui in Italia porta invece i suoi versi (oggi, sempre al Palazzo della Pilotta).
Quanto a Herta Müller e Wole Soyinka che, essendo due Nobel, sono le vere star della kermesse, il filo rosso che lega la loro presenza è quello della poesia dissidente che si fa protesta contro i regimi. Entrambi, infatti, hanno conosciuto la censura e hanno fatto della poesia uno strumento di libertà: la Müller dal regime di Ceausescu, Soyinka dai signori della guerra Nigeriani (le loro letture saranno mercoledì e giovedì). Insomma se la poesia agli editori non va in classifica, va in piazza e funziona, anche in lingua originale.
Parmapoesia Festival 2010, da oggi al 19 giugno, info:www.festivaldellapoesia.it; mail: festivaldellapoesia@comune.

parma.it

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