«Ho cercato invano di rianimarla»

«Ho imboccato l'autostrada al casello di Voltri alle 10.13. Dovevo accompagnare un paziente ad una seduta di radioterapia. Finita la corsia di accelerazione, mi sono accorto che, nella corsia di emergenza, subito dopo il ponte di via Murtola, c’erano diverse auto ferme. Avvicinandomi, ho capito che si trattava di una persona a terra, immobile. Ho accostato e ho acceso i lampeggianti». Enrico Cuda, milite della Croce Verde praese, è stato tra i primi a tentare di prestare soccorso a Ludovisa. «Appena mi ha visto scendere dal mezzo, con la divisa da milite, un signore è subito venuto verso di me. Era agitato. Mi ha detto che una signora si era appena lanciata dalla finestra e che i soccorsi erano già stati avvisati. Ho chiamato la centrale del 118 per informare delle condizioni del paziente e per segnalare che sul posto c'era già un soccorritore. La donna non aveva più segnale di battito cardiaco», prosegue Enrico.

E ancora: « C’erano fratture multiple al femore, pneumotorace, braccia e mandibola; oltre a un taglio sul braccio sinistro ». Con me, c'era anche un vigile del Fuoco di Pegli. Ci siamo dati il cambio nel massaggio cardiaco abbiamo provato a rianimarla per cinque minuti, ma non c’è stato nulla da fare».

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