«Ho dimostrato che i miracoli esistono»

da Appiano Gentile

Duecento panchine sulla panca dell’Inter. Anche Superman avrebbe rischiato di non farcela. «È un miracolo, la dimostrazione che i miracoli esistono ancora». Mancini non riesce a trattenere la battuta. Anzi va oltre e racconta. «Oggi le panchine nuove sono più morbide e pur riscaldate». Evita di dire bollenti, sapendo che qualche volta lo è stata anche la sua. Inter-Parma segnala un dato che farà storia. Il tecnico nerazzurro si accomoda nel club dei 200, quinto fra tutti i tecnici nerazzurri. Niente male per uno che avrebbe dovuto lasciare il posto a Capello. «Sono stato precoce come giocatore e pure come allenatore». Oggi tanto è cambiato dalla prima volta. Mancini ha provato a ritrovare i ricordi. «Era un’amichevole a Brunico, nemmeno una partita ufficiale. Un’emozione. Stare sulla panchina dell’Inter è una cosa che non capita a tutti. E quando capita, bisogna esserne orgogliosi». Ne ha viste d’ogni sorta. È riuscito perfino a guidare il figlio dalla panchina. Altra battuta: «Raccomandato lui come ero raccomandato io. Non so se farà il calciatore: io glielo auguro, perchè è bello giocare al calcio».
Chiuse le parentesi familiari, Mancini spingerà l’Inter a non perdere colpi. «Tra Parma, Juve e Udinese, questa è forse la partita più difficile». Dopo tre mesi ricomparirà in panchina Vieira, pronto a giocare contro la Juve (oggi a San Siro in vendita i biglietti della partita).

Esordirà Maniche («Non so se giocherà subito»). Stankovic e Maicon fuori: problemi muscolari. Ultima battuta di Mancini su Ronaldinho. «Vi ho detto da mesi che verrà all’Inter, ma nessuno mi crede. Inserirlo non è un problema».

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