«Ho fumato una canna a scuola, sto male»

«Ho fumato una canna a scuola, sto male»

Fuma una «canna» a scuola, accusa un malore e finisce all’ospedale in stato confusionale. Interrogato dalla polizia, lo studente non vuole però indicare chi gli abbia passato la cannabis. Ma, mentre stanno già partendo le indagini del commissariato Monforte, arrivano i risultati delle analisi delle urine. Ed è un colpo di scena: il ragazzino - 13 anni - non ha fumato nessuna canna, forse qualcos’altro che l’ha solo suggestionato e quindi l’ha fatto stare male.
Lo strano caso della «canna mai fumata» inizia poco dopo le 13 all’uscita dal Liceo artistico statale di Brera di via Hajech 27 quando un ragazzino non ancora quattordicenne accusa «crisi allucinatorie». Viene subito soccorso dal personale della scuola che chiama il 118. Poco dopo un’ambulanza lo porta in codice giallo al Fatebefratelli e durante il viaggio confida ai lettighieri di aver fumato uno spinello durante l’intervallo. Mentre il ragazzino viene visitato d’urgenza al pronto soccorso, parte la segnalazione al 113 e poco dopo arrivano un paio di agenti per interrogare il ragazzino. E lo studente. L.C., iscritto al primo anno, conferma il racconto: «Mi sono fatto una canna durante la ricreazione, era la prima volta, me l’hanno offerta dei ragazzi più grandi ma non vi dico chi sono».
La scuola come sempre capita in questi casi si chiude a riccio, inutile cercare la preside Carla Maria Arienti. «Ha l’interno occupato, provi più tardi» risponde una voce al telefono. Ma «più tardi» la professoressa ha già lasciato l’istituto. «Mi lascia un suo numero - risponde la gentile voce al telefono - che la facciamo richiamare» inutile dire che richiamerà.
Il commissariato Monforte avvia subito i primi accertamenti per scoprire chi abbia «spacciato» droga dentro la scuola, reato gravissimo con pesanti sanzioni che diventano ancora più severe in caso di cessione a minore. Ma a metà pomeriggio arriva il colpo di scena. «Il ragazzino non ha fumato nulla - spiega Luca Bernardo, direttore del dipartimento materno infantile del Fatebenefratelli - le analisi delle urine sui metaboliti hanno escluso la presenza di cannabinoidi, ma anche di altre sostanze, dalla cocaina all’eroina fino all’ecstasy».
Rimane sempre l’ipotesi che lo studente abbia assunto sostanze «non tabellate», anche se ritenuta altamente improbabile dallo stesso medico. «Ritengo più plausibile che il ragazzo abbia fumato una semplice sigaretta, convinto fosse uno “spinello”. Questo ha poi provocato in lui un fenomeno suggestivo che l’ha portato ad accusare il malore. Evento del resto ampiamente previsto in letteratura medica. Ora però dobbiamo chiderci come mai un ragazzino cerchi sostanze stupefacenti già a 13 anni» conclude Luca Bernardo.
Caso chiuso e ragazzino dimesso già nel pomeriggio dunque, anche se questo non ferma le indagini del commissariato.

Gli investigatori attendono infatti gli esiti delle analisi di laboratorio per capire se c’è stato reato o meno. Ma in ogni caso vorranno vederci chiaro per capire se attorno alla scuola di via Hajech, o peggio ancora all’interno, ci sia effettivamente qualche strano giro di spinelli. O peggio.

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