Scusi Salvioni, ma come si sente a vivere in un sogno?
«Normale, perché non mi sembra vero e se penso che appena sei mesi fa ero a casa mia a Gorlago da buon disoccupato...».
LAncona primo in classifica.
«Il nostro programma era ed è quello di salvarci. Il primo posto non mi turba, basta guardare il Frosinone con la sua partenza boom e ora reduce da quattro sconfitte consecutive».
Con tante nobili decadute in serie B, lAncona non rappresenta unanomalia?
«Sì, noi che centriamo là in alto? Torino e Lecce le favorite trovano difficoltà, la Reggina ancora di più perché tra i cadetti cè unaltra mentalità e cultura. Servono soprattutto temperamento, carattere, grinta, spirito di sacrificio».
Pregi è difetti di questo miracolo Ancona.
«Lavoriamo bene durante la settimana, a livello fisico e tattico. Da quando sono arrivato alla fine della scorsa stagione per sostituire Monaco (i giocatori avevano proclamato uno sciopero per solidarietà col tecnico licenziato, non contro di me), si è creato un buon feeling. Il nostro è un mix di anziani e giovani».
E mister Sandro Salvioni che tipo è?
«Io sono un bergamasco doc, tranquillo, un serio professionista con la passione per il calcio. A 14 anni ero già a bottega, so cosa significa lavorare e quindi do ai soldi la giusta importanza. E poi mi piace insegnare calcio ai giovani».
Per quale squadra tifava?
«Atalanta ovviamente, ma anche Milan: Rivera era il mio idolo. Ho giocato in tante squadre, in A con Foggia e Brescia, ma non sono mai riuscito a entrare nellAtalanta. A 15 anni ho fatto una settimana di preparazione con la primavera dei nerazzurri, ma mi hanno scartato. Con me cera Scirea che, nove anni dopo, rivedendomi, mi ha ricordato quel periodo. Grande uomo Gaetano».
E il Salvioni mister che sè fatto un nome in Francia?
«Federico Pastorello, ricordandosi di quando ero stato con lui al Verona, mi ha proposto di allenare i francesi. Ho accettato, 13° la prima stagione e poi la promozione».
Quanto a giovani lei è un esperto, le dice niente il nome di Balotelli?
«Nel 2006 allenavo in C1 il Lumezzane e, durante lallenamento settimanale, la prima squadra incontrava gli allievi. Ho visto questo ragazzo e sono rimasto folgorato al punto che ho detto subito al presidente che volevo portarlo la domenica successiva in panchina a Padova in campionato. Risposta negativa: ha 15 anni, i regolamenti non lo consentono. Mi sono arrabbiato e la Federazione ha dato la deroga. Mario ha giocato la domenica gli ultimi 20 contro i veneti e abbiamo vinto. Poi gli ho fatto fare qualche altra partita ma si vedeva subito che era un giocatore di qualità superiore. E anche un bravo ragazzo perché quando due mesi dopo è andato a fare un provino a Barcellona, mi ha mandato una cartolina per ringraziarmi».
Insomma, dopo 67 anni lAncona ha vinto in trasferta il derby marchigiano con lAscoli. È un segno premonitore?
«Per carità, restiamo umili. Anche perché le difficoltà sono tante, a cominciare dal campo di allenamento: ne siamo sprovvisti e ci vediamo costretti a girovagare per allenarci. Però siamo primi e non ci credo ancora ma se qualcuno dei miei ragazzi si monta la testa lo massacro».
16ª GIORNATA - Ancona-Sassuolo, Lecce-Grosseto, Empoli-Cesena, Frosinone-Albinoleffe, Mantova-Cittadella (lunedì 20,45), Modena-Triestina, Padova-Vicenza, Piacenza-Ascoli, Reggina-Brescia, Salernitana-Gallipoli (1-3 giocata ieri), Torino-Crotone.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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