«Ho visto il killer col corpo di mia moglie in valigia»

da Catania

«Ho visto Gianluca De Mari mentre stava uscendo di casa con la valigia. Non potevo certo immaginare che dentro ci fosse mia moglie morta».
Lo ha detto Gregorio Cannizzaro, 55 anni, sottufficiale dell'aviazione militare in pensione, il marito dell'infermiera Concetta Barbagallo, assassinata da Gianluca De Mari, 35 anni, ex agente immobiliare, che è stato fermato e ha confessato. «Lui mi ha salutato, si è fermato a tre metri da me e in un primo momento mi sono pentito di non averlo aiutato a portare la valigia che sembrava molto pesante - ha raccontato il vedovo -. Era un grande trolley che lui trascinava per le scale. A un certo punto si sono rotte due ruote che l'assassino ha recuperato». «La mattina di martedì sono stato svegliato dal pianto di una donna - ha prosegue tra le lacrime Cannizzaro - ma non ho realizzato che fosse il pianto di mia moglie e che lui la stava strangolando...».
Il marito dell'infermiera uccisa ricorda così la moglie: «Era una madre di famiglia, lavorava e faceva tanti sacrifici prestando la sua professionalità anche al 118. È stata raggirata da questa persona di cui lei parlava bene. Quest'uomo è venuto in Sicilia per imbrogliare mia moglie e lei c'è cascata. Concetta lo portava d'esempio per i nostri figli e lui ha fatto leva sui suoi punti deboli che erano i figli, riuscendovi».
Secondo il vedovo, l'assassino aveva promesso alla moglie «che avrebbe fatto lavorare con lui uno dei miei figli, quello che è disoccupato: a noi si è presentato come un procacciatore d'affari nelle aste giudiziarie. Tempo fa le ha proposto di acquistare una casa per 200mila euro e a novembre si era fatto consegnare 50mila euro come anticipo: mia moglie non aveva quel denaro e si era fatta prestare una parte della somma da sua madre. Mercoledì avevano un appuntamento. Mia moglie voleva che le restituisse il denaro».
Invece è stata picchiata a sangue, strangolata, chiusa in una valigia e gettata come un comune rifiuto in una zona alle falde dell'Etna. Quello che appariva come uno giallo, visto l'irreprensibilità della donna, dedita, a detta di quanti la conoscevano, esclusivamente al lavoro e alla famiglia, è stato risolto dalla Squadra mobile della questura di Catania, che ha arrestato l'assassino, Luca De Mari, 35 anni, originario di Pozzuoli, ma da qualche tempo trapiantato nel Catanese, ex agente immobiliare e, a quanto pare, col vizietto delle truffe. L'uomo che ha reso ampia confessione al sostituto procuratore della Repubblica, Luigi Lombardo, indicando anche il luogo dove ha abbandonato il cadavere, abitava nella stessa palazzina della vittima, che gli aveva dato in affitto un suo appartamento. Il corpo senza vita della donna, sposata con un sottufficiale in pensione della Marina Militare, madre di due figli, di 28 e 24 anni, è stato ritrovato all'interno di un troller, mercoledì sera, con l'ausilio delle fotoelettriche dei vigili del fuoco, in una zona impervia, sulla strada provinciale Nicolosi-Etna, in territorio del comune di Belpasso.

La denuncia di scomparsa alla polizia era stata fatta mercoledì mattina dai familiari, preoccupati per il mancato rientro a casa della donna, che peraltro non si era nemmeno recata sul posto di lavoro, nel reparto Tac radiologia dell'ospedale Garibaldi.

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