Silvia Kramar
da New York
Stanno per tornare insieme sui grandi schermi e l'America li applaude. Stanno per riportare al cinema una delle loro grandi avventure e Hollywood, a corto di successi, tira un sospiro di sollievo. In un cinema americano che sta perdendo colpi, la notizia che Robert Redford e Paul Newman stiano per girare, dopo un intervallo di trentanni, un altro film insieme, riempie tutti di gioia. Cè bisogno di loro, di questi due anziani attori con svariati Oscar sugli scaffali del salotto e più rughe di un dinosauro sul sorriso da star, per ridare adrenalina al cinema Usa. Quei due nomi in cartellone, in rigoroso ordine alfabetico, hanno già il sapore del successo. Anche se il progetto è ancora in fase iniziale.
Sembra passata uneternità da quando Robert Redford e Paul Newman erano la strana coppia del cinema americano. Dai due banditi dellindimenticabile Butch Cassidy, girato nel 1969, ai truffatori in guanti bianchi della Stangata, uscito sugli schermi sei anni dopo, Redford e Newman. Poi ognuno se nera andato per la propria strada: Newman con i suoi film, limmersione nel mondo dei condimenti per linsalata e il suo matrimonio con Joanne Woodward, solido come la rocca di Gibilterra. Redford aveva invece inaugurato un festival del cinema nel suo piccolo regno sulle montagne dello Utah, a Sundance, si era gettato nel business delle vendite per cataloghi, aveva diretto e prodotto altre pellicole ed aveva insistito a fare lo scapolo doro della generazione degli over sixty.
Ma adesso sono pronti. Lha dichiarato Redford a New York, davanti alle stampa, mentre lanciava il suo nuovo film, An Unfinished Life, tuonando al tempo stesso contro la calante creatività di Hollywood: «In tutti questi anni nessuno è riuscito a proporci un copione decente. Una cosa assurda e triste, in una Hollywood che ama i sequel. Paul e io aspettavamo, ma tutte le storie erano insipide, di cattivo gusto, così ci siamo messi il cuore in pace e abbiamo deciso che non ci sarebbe più stata una grande rimpatriata». Poi Redford ha sfoderato il suo grande sorriso: «Adesso invece cè qualcosa di cui non possiamo ancora parlare. Un buon copione, una storia che attira entrambi. Lunico mio dubbio è se Paul, alla sua veneranda età saprà ancora memorizzare le sue battute...».
Paul Newman, che ha appena compiuto ottantanni, probabilmente gli perdonerà la battuta, feroce in apparenza e affettuosa nella sostanza, con cui Redford ha aperto una scherzosa tenzone destinata a deliziare chi lavorerà con i due marpioni sul set. Lavventura più bella forse si svolgerà proprio dietro le quinte, con questi due amiconi che si conoscono da sempre e che hanno molto da insegnare alle giovani leve.
Così adesso i bookmaker di Hollywood accettano scommesse: quale film gireranno insieme? «Ci hanno proposto di fare il seguito della Stangata, ma tutte le sceneggiature giunte sulle nostre scrivanie erano talmente scialbe, che alla fine abbiamo deciso che quel film era morto e sepolto, che non volevamo proprio ritornarci su». «Butch Cassidy?» si è chiesto lattore. «Ma se quei due sono morti trentanni fa. Cosa potevamo farne, una reincarnazione? Che idea orripilante».
Si dice adesso che invece Redford e Newman stiano pensando seriamente alla versione cinematografica del romanzo di Bill Bryson, A Walk in the Woods, nel quale lautore ha descritto la sua scalata, con un amico, nelle foreste delle Montagne Rocciose. Ma Redford ha ammesso di essere superstizioso; per cui preferisce non parlare di un progetto ancora in fase creativa: «Paul ed io siamo in sintonia nel nostro timore di parlare di un progetto che sta appena nascendo. Per saperne di più dovrete aspettare» ha fatto sapere ai giornalisti americani.
Redford sta anche pensando di girare per conto proprio un sequel del Candidato, il film del 1972: ma stavolta luomo politico Bill McKay che nelloriginale si era scontrato con la dura realtà delle campagne elettorali alla ricerca di un voto per il Senato, sarà diventato Presidente... Sarò lo stesso personaggio politico - ha specificato Redford - ma avrò in mano la Casa Bianca».
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