Hollywood segreta Le notti a luci rosse dei divi del cinema

Hollywood segreta Le notti a luci rosse dei divi del cinema

Orge, sesso, prostituzione, gay, lesbiche, bisessuali, ninfomani. Per dirigere questo eterogeneo traffico di corpi nella Hollywood d’oro postbellica - proprio come in un film - c’è voluto un marine che si è trovato al momento giusto nel posto giusto. Galeotta fu la pompa di benzina, pardon! la stazione di servizio, all’angolo di Van Ness Avenue e Hollywood Boulevard dove il 23enne Scotty Bowers, al termine della seconda guerra mondiale, dopo aver combattuto nel Pacifico, elargiva non solo carburante ad alto tasso di infiammabilità. C’erano infatti da raffreddare i bollori di star come Walter Pidgeon (l’attore premio Oscar di La signora Miniver) che nel 1946, non appena entrato nel distributore propose al giovanotto venti dollari per un servizio «extra» da somministrare - così su due piedi - nella Lincoln coupé. E difatti il libro dell’oggi 88enne Scotty Bowers, scritto insieme al produttore di documentari Lionel Friedberg, s’intitola proprio - senza lasciare spazio a equivoci - Full Service: My Adventures in Hollywood and the Secret Sex Lives of the Stars (Servizio completo: le mie avventure a Hollywood e la vita sessuale segreta delle Star) e uscirà negli States, pubblicato da Grove Press, proprio nel giorno dedicato agli amanti, il 14 febbraio. Perché, si sa, le voglie d’amore - chiamiamole così - scoppiano all’improvviso. Come quando Vivien Leigh confessò a George Cukor: «Ho bisogno di un uomo. Un giovane uomo». «Riferisco a Scotty», rispose il regista, sapendo che il marito della star era in Inghilterra.
Sono 286 pagine in cui l’ex marine rivela di essere stato folgorato da quel primo incontro alla stazione di servizio («Fu l’inizio di un’era stupefacente, con i giorni inebrianti, selvaggiamente erotica e spensierata») per poi lasciarsi andare all’organizzazione di un giro molto vicino alla prostituzione per uomini gay e bisessuali dedicato alle più grandi star di Hollywood come Cary Grant (con cui dice di essere andato a letto), George Cukor e Rock Hudson. Senza risparmiare anche l’altra metà del cielo, Gloria Swanson e Mae West ad esempio, e rivelando di aver organizzato rapporti sessuali per una compulsiva Katharine Hepburn «con oltre 150 donne diverse». Scopriamo che anche Rita Hayworth apparteneva alla categoria «insaziabile» ma prediligeva l’uomo macho. Un’attività così vasta cozzava, naturalmente, con lo stare dietro una pompa di benzina e così nel 1950 l’intraprendente Scotty molla tutto e si dedica anima e corpo per altri due decenni alla sua nuova occupazione. Anche perché nell’ambiente era diventato famoso e nel suo libro di memorie continua a coinvolgere le grandi star di cui Hollywood era piena: James Dean, Charles Laughton, Vincent Price, Errol Flynn, Rock Hudson, Spencer Tracy, Cole Porter, lo scrittore Tennessee Williams e il capo dell’Fbi J. Edgar Hoover (protagonista anche dell’ultimo film di Ckint Eastwood). Insomma, come ha ben riassunto il New York Times che ha anticipato il libro, «gli attori etero che volevano pagare per fare sesso nel 1990 avevano Heidi Fleiss, i gay negli anni ’40 pare avessero Scotty Bowers».
L’arzillo 88enne, che vive ancora appollaiato sulle colline di Hollywood con la moglie Lois di anni 27 e che ci tiene a sottolineare che preferisce la compagnia sessuale delle donne, ha scritto nella prefazione del libro che ieri ha avuto lo straordinario avvallo di Gore Vidal («Conosco l’autore da mezzo secolo e non mente»): «Anche se io non sono un uomo timido sono sempre stato reticente a rivelare dettagli su quello che ho fatto, soprattutto per rispettare la privacy di coloro le cui vite si sono incrociate con la mia». Così ora che tutto è caduto in prescrizione (ma i parenti delle star non saranno contenti), ventisei anni dopo la morte di Hudson di Aids e più di quattro decenni dopo la pubblicazione di Hollywood Babilonia (il famoso libro scandalo di Kenneth Anger) arrivano nuove rivelazioni sul dorato mondo del cinema che fabbricava un puritano immaginario collettivo ma in privato era tutto il contrario. Scrive Scotty: «Qualunque cosa la gente mi ha chiesto, l’ha avuta. Ho trasformato le loro fantasie in realtà. Non importa quanto fossero scandalosi i loro gusti, io ero quello che sapeva come ottenere ciò che desideravano. Etero, gay, bisessuali, giovani o vecchi, avevo qualcosa per tutti».

Addirittura anche per la coppia reale formata dal Duca di Windsor e dalla moglie Wallis Simpson con cui entrò così in confidenza da usare i nomignoli Eddy e Wally (protagonisti anche del nuovo film diretto da Madonna di prossima uscita in Italia). Eddy amava i ragazzi e Wally le ragazze. Entrambi però non disdegnavano le orge selvagge. E Scotty non era propriamente il terzo incomodo.

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