Ma allora aveva ragione il senatore Joseph McCarthy, quello che diede il proprio nome al maccartismo: a Hollywood vanno pazzi per il rosso. Ovviamente è una battuta, ma è meglio specificare perché di questi tempi non si sa mai. A parte gli scherzi, è una stagione speciale per il rosso - anzi, per le rosse - alla mecca del cinema Usa. Sarà il martellante tormentone sui rischi della tintarella selvaggia e dell’esposizione al sole con buco nell’ozono, ma il nuovo trend estetico per fare centro presso il pubblico risponde a un identikit preciso: carnagione chiara, qualche efelide sparsa qua e là e una fluente, ipnotica chioma rossa. Very original, naturalmente: astenersi tinte o «rosse dentro». Quel che conta è esserlo fuori, e dalla nascita.
Non è un caso che due attrici ambitissime a Hollywood, attualmente in cima alle richieste di produttori e registi, siano Jessica Chastain e Amy Adams. Sono loro, le due sirene rosse capaci di mandare in fibrillazione le platee, e per di più nel modo meno prevedibile: non, cioè, presentandosi come sex-bomb alla Rita Hayworth o alla Jessica Rabbit (quella che «non è colpa mia, è che mi disegnano così»), bensì conquistando occhi e cuori con la forza di un fascino discreto, con l’eleganza di una moglie e fidanzata perfetta, con quello sguardo da ragazza che vorresti trovarti sull'altare accanto a te.
In un’epoca che si taccia spesso di volgarità, una bella inversione di tendenza. Si prenda Jessica Chastain: appena ieri, all’ultimo festival di Cannes ha lasciato senza fiato spettatori e critica. Nel ruolo della moglie di Brad Pitt in The Tree of Life di Terrence Malick - il film che ha conquistato la Palma d'oro - ha estasiato chi assisteva alla storia. Il perfezionista Malick, regista texano da cinque film in un’intera carriera, ha letteralmente perso la testa per la rossa Chastain: e l’ha resa al contempo, sul set, regina di una famiglia qualunque nel Midwest americano, nonché allegoria vivente della Grazia. Non solo: Malick avrebbe già in agenda un nuovo film, atteso per il 2012, in cui la Chastain sarà nuovamente protagonista. Pianto e stridore di denti a Hollywood, soprattutto di tante dame del cinema che conta: perché c’è la fila di chi accetterebbe paga sindacale per lavorare con Malickil e, guarda un po’, la fascinosa Jessica fa il bis come se niente fosse. Non solo: da qui al 2012 (un passato da ballerina e attrice di teatro) ha già detto sì a un sacco di progetti: Al Pacino la vuole con sé in Wild Salomé (da Oscar Wilde), da lui stesso diretta. Eroina da tragedia la Chastain rimarrà alla corte di Ralph Fiennes nel shakesperiano Coriolanus. Sarà inoltre protagonista di The Debt, spy-story in cui è un agente del Mossad, di The Fields di Ami Mann, di Take Shelter di Jeff Nichols e di The Wettest County, storia di Sud e razzismo, insieme a Shia LaBeouf. Insomma, una stacanovista. E siccome la formula Beatles vs Rolling Stones funziona sempre, ecco servita la rivale Amy Adams, altra rossa ad alto gradimento. Sguardo candido, sorriso fiabesco, l’attrice americana (nata a Vicenza 37 anni fa da un militare Usa), è esplosa - tardino, a dire il vero - nella commedia del 2007 Come d’incanto.
Faceva, non a caso, la principessa delle fiabe e sembrava dirci, con quel suo sguardo pulito, che era possibile credere nel «vissero felici e contenti».
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