Hong Kong, primo showroom dedicato agli orafi lombardi

La Regione, in missione, inaugura un’esposizione per le imprese artigiane Obiettivo: «Promuovere nel Sudest asiatico l’export della gioielleria italiana»

Obiettivo: cogliere le opportunità economiche e commerciali offerte da Hong Kong. È l’azione promossa dalla Lombardia che, sotto la guida del presidente Roberto Formigoni, ha lanciato per prima la sfida dell’internazionalizzazione ovvero ha compreso subito il valore e il cambiamento della «competitività internazionale». Parola di Domenico Zambetti, assessore lombardo all’Artigianato, che ha inaugurato a Hong Kong il primo showroom per le imprese artigiane del settore orafo. Iniziativa finanziata dalla Regione e gestita da Promos «allo scopo di promuovere l’export della gioielleria italiana d’eccellenza con un modello di presenza diretto e costante sui mercati del sud est asiatico». Virgolettato che Zambetti fa seguire da una nota sulla qualità «vincente» nella scelta di aprire i propri confini per «rilanciare il sistema economico locale e confrontarsi anche con le realtà emergenti del continente asiatico che, come la Cina, offrono l’opportunità di accedere ai nuovi mercati».
Come dire: la parola d’ordine - lanciata dal Pirellone - si chiama «competitività internazionale». Grazie al governatore, nel 1996 è stato inaugurato a Shanghai il business center Palazzo Lombardia che, oltre a una mostra permanente di prodotti lombardi, ospita un numero crescente di imprese e microimprese lombarde operanti nei settori metalmeccanico, tessile, legno, arredo, e edilizia. «In questi anni abbiamo costruito intensi rapporti di collaborazione con la Cina che si sono rivelati non solo preziose occasioni di scambio ma anche di crescita per il nostro sistema socio-economico», osserva Zambetti. In dettaglio: 5 progetti di cooperazione allo sviluppo e molteplici iniziative nel campo culturale, sportivo e turistico che hanno coinvolto numerosi protagonisti del mondo dell’associazionismo e della società lombarde: «In Cina non portiamo solo interessi economici ma soprattutto quell’autentico spirito lombardo fatto di solidarietà, di concretezza e di creatività che qui è conosciuto e apprezzato».
Chiosa di un impegno della Lombardia che con le sue ottocentomila imprese a fronte di una popolazione di nove milioni di abitanti di cui «duecentossessantamila artigiane rappresenta un modello vincente nel panorama economico commerciale mondiale. «Questi dati non sono semplici numeri», afferma l’assessore all’Artigianato «ma un patrimonio di valori: rappresentano, infatti, creatività, passione, rischio, lavoro ossia rappresentano quel capitale umano su cui crediamo e investiamo».
Hong Kong è tappa obbligata per il compratore cinese e sede strategica per tutte le aziende occidentali che intendono presentarsi sul mercato della Cina e dell’Estremo oriente.

«Adesso avviamo e valorizziamo gli imprenditori del made in Lombardy nella porta naturale al mondo cinese con aziende selezionate sulla base delle attività svolte sul mercato asiatico». Il Lombardy style sta valutando l’opportunità di aprire uno showroom anche a New York e inaugurarne al più presto un altro negli Emirati Arabi Uniti, quest’ultimo dedicato al settore dell’argenteria.

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