Politica

Houston col fiato sospeso: «Abbiamo temuto il peggio»

Paura fino all’ultimo per l’incolumità dell’intero equipaggio

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Avrebbe dovuto essere celebrato come il volo di ripresa del programma Shuttle dopo la tragedia del Columbia. In realtà, ciò che alla Nasa si celebra in queste ore dietro le quinte è il ritorno del Discovery tutto in un pezzo e con l' equipaggio sano e salvo.
La missione Shuttle 114 passerà alla storia come una delle più tormentate del programma. Il timore per l'incolumità dell'equipaggio impedisce di revocare la sospensione dei voli annunciata il 28 luglio. Alla Nasa, nei prossimi giorni, sono in programma discussioni sulla possibilità di realizzare o meno il prossimo volo con la navetta Atlantis.
Lo scorso 28 luglio, a 24 ore dal lancio del Discovery, la sospensione a tempo indeterminato dei voli aveva dato l'idea della gravità del problema provocato dai detriti che colpiscono la navetta in fase di decollo.
La tragedia del Columbia, disintegrato nei cieli del Texas tre anni fa, è stata causata da un pezzo di rivestimento schiumoso del peso di circa 750 grammi che aveva colpito il bordo dell'attacco alare.
I tre Shuttle rimasti in dotazione alla Nasa dovrebbero rimanere in servizio, almeno in teoria, fino al 2010 quando il Cev, Crew exploration vehicle, dovrebbe essere pronto a sostituirli.
In una giornata di soddisfazioni come quella di martedì con l'atterraggio da manuale del Discovery , gli addetti ai lavori della Nasa esaminano tutte le opzioni possibili per riprendere presto il servizio di approvvigionamento della stazione spaziale internazionale.
Un gruppo di super esperti battezzato Tiger Team è già al lavoro per analizzare la situazione e scoprire come mai dopo miliardi di dollari spesi e tre anni di lavoro il rivestimento schiumoso si è comportato esattamente come prima.
Riuscirà il Tiger Team a risolvere in tempi relativamente brevi il problema del rivestimento schiumoso e dei rischi che esso pone?
Il volo Atlantis , previsto per settembre è dato per perso, ma le speranze di Micheal Griffin sono dure a morire. Il capo della Nasa, forte del successo del Discovery vuole lo Shuttle in pista prima di fine anno.
Purtroppo le finestre di lancio per il 2005 sono limitatissime. La prima va dal 9 al 24 settembre la seconda è di soli pochi giorni in novembre. Le finestre di lancio «possibili» sono state calcolate in base all' orbita della terra e alle ore di luce in cui le navette possono essere lanciate. Per via dei detriti in fase di lancio la Nasa vuole evitare partenze notturne per poter scattare minuziose immagini. Le fotografie del lancio sono infatti il campanello d'allarme per questo tipo di problemi.
Secondo qualche esperto dello spazio la missione del Discovery potrebbe anche essere l'ultima del programma. «Non c'è stato soltanto il problema del rivestimento schiumoso - ha fatto notare il dottor Andrew Coates del University College - c'è anche il problema di una macchina vecchia e questo argomento è stato messo in evidenza con i vari ritardi del lancio».
Secondo il dottor Coates la sospensione dei voli Shuttle sarà catastrofica per la costruzione della stazione spaziale internazionale.
Lo scorso anno la Nasa prevedeva di terminare la costruzione della Ssi con 28 missioni degli Shuttle e molti esperti del settore avevano definito il concetto «un po' troppo ottimista».

Adesso, con i voli sospesi, si parla di sole 15 missioni.

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