Hp, l'ad si dimette: ha falsificato le note spese

Più che la molestia sessuale, poté il denaro. Il presidente e amministratore delegato della Hewlett-Packard, Mark Hurd, ha presentato le dimissioni, dopo un'inchiesta interna partita per le accuse di molestie sessuali formulate da un'ex collaboratrice del gruppo informatico.
L'azienda ha riconosciuto che «le regole in materia di molestie sessuali non sono state violate», ma ha scoperto che «non sono stati rispettati gli standard di comportamento nelle relazioni d'affari». Hurd, 53 anni, sposato, artefice della rinascita del gigante della Silicon Valley negli ultimi cinque anni, forse non ha molestato la donna; di sicuro, però, ha falsificato le sue note spese, mostrando inoltre «una profonda mancanza di giudizio» nel portare avanti la relazione con la signora, di cui l'azienda era all'oscuro.
Lei, che preferisce mantenere l'anonimato ma sottolinea, attraverso il suo avvocato, «di non aver mai fatto sesso con Hurd», ha lavorato per l'area marketing del colosso informatico dal 2007 al 2009. Lui, per convincerla a concedersi, l'avrebbe minacciata di fare in modo che non le fosse rinnovato il contratto. Hurd, fa sapere una fonte anonima, avrebbe riconosciuto l'amicizia con la donna, negando di aver avuto rapporti sessuali o di aver mai fatto pressioni per averne.
Secondo un'altra fonte, Hurd avrebbe pagato la donna per chiudere la questione, specificando che la somma sarebbe comunque inferiore a quanto l'ex numero 1 della Hewlett-Packard avrebbe pagato in spese legali.
L'indagine su Hurd era partita il 29 giugno; la Hewlett-Packard ha così scoperto che Hurd e la collaboratrice hanno cenato da soli in diverse occasioni. Nelle note spese, però, l'uomo ha scritto di cenare da solo, o con qualcun altro. Poi viaggi, pernottamenti: spese false, o inventate per dare soldi alla donna. Nessun dato ufficiale, ma fonti interne parlano di una cifra vicina ai 20.000 dollari. «Non è questione di soldi» ma di valori traditi, fanno sapere dall'azienda. Hurd ha così presentato le dimissioni, dopo aver recitato il mea culpa: «Non ho reso onore agli standard e ai principi di fiducia, rispetto e integrità che avevo sposato alla Hp e che mi hanno guidato durante tutta la mia carriera». Una decisione «dolorosa, dopo cinque anni alla Hp, ma credo sarebbe difficile per me continuare a esercitare un ruolo da leader. Amo la Hp, voglio solo il meglio per lei» ha concluso.
Hp aveva appena presentato le trimestrali, con introiti pari a 30,7 miliardi di dollari e un aumento del giro d'affari dell'11 per cento, a dimostrazione, ancora una volta, dell'ottimo lavoro di Hurd, dopo anni difficili sotto la guida di Carly Fiorina.
Il suo posto è stato affidato ad interim al direttore finanziario, Cathie Lesiak; il Cda ha poi dato l'incarico a un Comitato di selezionare il candidato a succedergli.
Hurd è stato inserito dalla rivista Forbes nella classifica dei dirigenti più pagati degli Stati Uniti.

Nell'ultimo anno, nonostante la crisi, ha messo in cassaforte quasi 25 milioni di dollari. E con le sue dimissioni, Hurd ha ricevuto una buonuscita di 12,2 milioni di dollari, più azioni per un valore di 20 milioni di dollari.

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