La sua stanza era proprio nella parte del dormitorio completamente collassata il 6 aprile. Hussein Hamada aveva 22 anni. Era nato e cresciuto in un villaggio della Galilea, nel Nord d'Israele. Da due anni studiava all'Aquila. Ma nessuno lo aveva dimenticato al villaggio, dove gli abitanti hanno atteso notizie sulla sua sorte vegliando assieme alla sua famiglia, assieme al padre Amin, un dentista, e Sana, la madre. Disperso, avevano fatto sapere dall'ambasciata.
Poi è arrivata la terribile telefonata.
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