Cronache

I bambini tra draghi, enigmistica e le storie di Baciccia

Racconti, poesie, avventure, enigmistica e storie. S'intitola «Giochiamo all'ombra della Lanterna» il progetto per bimbi, ma anche per i grandi, presentato ieri mattina in Provincia dall'assessore Devoto. Un itinerario, in sostanza, aperto a tutti i gruppi che intendono visitare il museo a due passi dalla Sala Chiamata del porto a San Benigno, fare un giretto sul trenino Pippo da Palazzo San Giorgio a Caricamento o semplicemente ascoltare gli educatori di Muvita e Agorà che hanno organizzato l'iniziativa.
Il trenino costa due euro a testa, l'ingresso al museo 4 euro. Le attività si svolgono su prenotazione per un minimo di venti partecipanti e la durata è di 45 minuti per ogni sessione. Il costo per ogni laboratorio è di appena 30 euro. I laboratori sono progettati e condotti secondo forme di pedagogia attiva per stimolare i partecipanti all'interazione e alla scoperta di contenuti, grazie anche alla metodologia giocosa e coinvolgente seguita dagli animatori specializzati.
Il programma prevede il racconto delle avventure di draghi e miti ai piedi della Lanterna con il leggendario personaggio del cavaliere eroe San Giorgio, simbolo della Repubblica di Genova. Poi le storie del Baciccia, la maschera genovese la cui origine si perde nella tradizione popolare ligure e a cui sono dedicate molte poesie e canzoni. Lo si incontra anche come eroe che salva la lanterna dai pirati saraceni nel mar Ligure in un viaggio fra storia e fantasia.
C'è anche il laboratorio che ripercorre, dall'isola di Pharos a oggi, la millenaria storia della luce che guidava i marinai nell'oscurità.
È un percorso affascinante attraverso il tempo. Dalle meraviglie del mondo classico come il Colosso di Rodi e il faro di Alessandria, alle costruzioni romane e ai fari medievali, alla storia della lanterna e ai fari moderni.
Nel programma c'è pure spazio per la poesia. Dagli evocativi versi di Giorgio Caproni alla scoperta di una città segreta come Genova narrata fra Otto e Novecento a quelli di tanti altri poeti e scrittori che ricostruiscono un'immagine insolita del capoluogo ligure.
Un capitolo a parte è dedicato all'enigmistica.

Si tratta di un laboratorio dedicato a parole e suoni da non dimenticare, una gara, cioè, di abilità sulla lingua genovese.

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