I banditi sparano in Posta, cliente in fin di vita

Già il mese scorso lo stesso ufficio era stato preso d’assalto. Stavolta i malviventi sono dovuti fuggire a mani vuote

Emanuela Ronzitti Alessia Marani

da Roma

Tentata rapina all’ufficio postale finita nel dramma a Osteria Nuova, frazione d’Anguillara, alle porte di Roma. Uno dei clienti in coda allo sportello fa una mossa sbagliata e a uno dei due rapinatori che intorno alle 11,30, avevano fatto irruzione nella sala, parte un colpo. Un proiettile, a quanto pare accidentale, che però centra alla nuca un uomo di 46 anni in fila per pagare un bollettino. Paolo Bendia, questo il suo nome, libero professionista di Ladispoli, cade a terra in una pozza di sangue. È privo di conoscenza, le sue condizioni appaiono subito disperate. Verrà dapprima trasportato in ambulanza all’ospedale «Padre Pio» di Bracciano, quindi trasferito d’urgenza in elicottero al «San Filippo Neri» di Roma, dov’è tuttora in coma. I malviventi, invece, presi dal panico per «l’imprevisto», si dileguano. Salgono a bordo di una Fiat Uno bianca targata Terni con la quale erano arrivati poco prima e risultata rubata in zona giorni fa. Non fanno molta strada, percorsi circa 200 metri sempre sulla Braccianense direzione Sud, infatti, abbandonano l’auto nei pressi di un campetto di calcio. Qui - come indicheranno più tardi agli inquirenti alcuni testimoni - verranno visti salire su una Mercedes Classe A con due donne a bordo pronte alla fuga, verso la Capitale. Scatta la caccia all’uomo. Si alza in volo anche l’elicottero dei carabinieri, ma dei fuggitivi nessuna traccia.
Intanto, a Osteria Nuova si consuma la tragedia. Tre i dipendenti in servizio durante il blitz, altri tre i clienti in coda insieme a Bendia. Tutti col terrore negli occhi, interrogati dai carabinieri della compagnia Cassia, alla ricerca di elementi utili per inchiodare i delinquenti. Una delle impiegate si sente male, piange per lo choc, non si dà pace. Katarina, giovane slava che lavora nel bar accanto è sconvolta: «È un continuo, rapinano questo ufficio postale come fossimo nel Far West - racconta -. L’ultimo assalto nemmeno un mese fa, quando i rapinatori si sono portati via un bottino da 30mila euro. Quello di stamattina (ieri, ndr), è un dramma annunciato».
Paolo Bendia, arrivato al San Filippo Neri intorno alle 13,45, è stato subito portato in sala operatoria dove l’équipe del dottor Alessandro Rinaldi in tre ore di intervento ha estratto il proiettile, fuorisucito dalla parete occipitale destra. «L’operazione è andata bene - hanno commentato i sanitari -. Ma la situazione del paziente resta critica, anche se non senza speranze. Bisognerà vedere come e se reagirà quando fra 3-4 giorni lo faremo uscire dal coma, in parte indotto anche dai farmaci». Poi si dovranno valutare eventuali danni neurologici.
Intanto, gli investigatori sono al lavoro per rintracciare il «commando». Non rapinatori professionisti, forse incensurati, visto che non hanno avuto timore di agire a viso scoperto nonostante nell’ufficio postale sia attivo un sistema di videosorveglianza. Magari, rapinatori «in trasferta». Da chiarire l’esatta dinamica dell’azione.

Un testimone avrebbe riferito che uno dei due balordi appena entrato nell’agenzia, abbia spintonato un uomo in fila, urlando di mettersi «tutti a terra». Proprio nell’urto sarebbe partito il colpo. In ospedale Marilena, la compagna di Paolo, riesce appena a dire poche parole: «Ora l’importante è che si riprenda. È stata solo sfortuna».

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