Per i bimbi il tariffario delle punizioni

Giacomo Legame

Scotch sulla bocca dei bambini per farli tacere e per legarli alla sedia se troppo vivaci. E tutta una serie di punizioni modellate secondo un assurdo «tariffario» da legge del taglione: se a un bambino cadeva qualcosa, con lo scotch gli veniva legata una mano; se non obbediva all’ordine del silenzio gli veniva tappata la bocca; se si alzava dal banco veniva legato alla sedia. Il clima che si respirava nella classe della scuola Poggiali di via Leonori era terribile, ed è stato ricostruito con il tempo attraverso i racconti degli stessi bambini in risposta alle domande dei genitori preoccupati dai segni riscontrati sul corpo.
Un caso, quello della maestra descritta dai piccoli come una sorta di aguzzina, saltato fuori proprio nella giornata dell’infanzia. E che ha provocato inevitabilmente un’ondata di reazioni sdegnate. Anna D’Auria, preside dell’istituto, aspetta questa mattina di incontrare l’insegnante sotto accusa (che dovrebbe rientrare dopo un periodo di malattia) per chiederle spiegazioni e decidere cosa fare: «Da tempo - dice - ci siamo organizzati per lavorare a classi aperte, in modo che da fuori ognuno possa vedere cosa avviene all’interno di un’aula».
Un giudizio assai duro arriva dal sindaco Walter Veltroni, il quale auspica l’immediato allontanamento della maestra: «Ciò che è successo, se confermato, è di enorme gravità. Che in una scuola statale, come in qualsiasi altra scuola, possa accadere che dei bambini vengano sottoposti a maltrattamenti di questa natura è qualcosa che richiede, da parte dell’autorità di governo, una risposta ferma e immediata. La prima cosa da fare - sottolinea - è tutelare la serenità dei bambini e delle famiglie. Per questo riteniamo opportuno che, fino al definitivo chiarimento di questa vicenda, l’insegnante in questione si astenga dal recarsi presso la scuola». Pretende chiarezza l’assessore alla Scuola, Maria Coscia: «La tutela dei diritti dei bambini rimane la priorità assoluta. Mi auguro, quindi, si faccia subito chiarezza su quanto denunciato dai genitori». Anche il presidente della Provincia Enrico Gasbarra attende spiegazioni: «Se il fatto denunciato alla Procura e al Tribunale dei minori risultasse vero sarebbe sconcertante». «Proprio nella giornata dell’infanzia - commenta invece il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo - siamo costretti, come cittadini e come rappresentanti delle istituzioni, a fare nuovamente i conti con la realtà della violenza sui minori. Farò tutto quello che è nelle mie possibilità e nelle mie competenze come presidente di questa Regione perché si faccia piena luce, e al più presto, su quanto è successo nella scuola materna romana. Sono sicuro - aggiunge - che possiamo contare sulla collaborazione di tutti, genitori e insegnanti, perché episodi del genere non debbano mai più ripetersi». Di episodio inaccettabile parola Silvia Costa, assessore all’Istruzione della Regione: «Mi auguro - osserva - che questa esperienza non abbia traumatizzato i bambini. Penso comunque che si tratti di un gesto isolato, conoscendo da anni la realtà accogliente e positiva della maggior parte delle scuole materne della nostra città e della nostra Regione e la qualità del personale docente».


«È un fatto di una gravità inaudita - commenta Fabio Nobile, capogruppo in Consiglio comunale e segretario della Federazione romana del Pdci - che a una maestra venga in mente di legare i piccoli alunni alle loro sedie, arrivando addirittura a “zittirli” applicando sulla loro bocca lo scotch. È necessario che il Comune si faccia carico della riqualificazione delle nostre scuole, investendo su personale qualificato e responsabile dell’alto ruolo di educatore che gli spetta».

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