Piero Pizzillo
G8: è iniziato in sordina, ma non troppo, nella ristrutturata aula bunker (o aula magna, a seconda delluso) del tribunale, il processo a carico di 29 poliziotti (alti dirigenti, funzionari, ispettori e agenti), accusati a vario titolo di concorso in lesioni a danno di 93 no global, arresto illegale degli stessi, calunnia, falso e abuso dufficio. Reati che sarebbero stati compiuti la sera del 21 luglio 2001 in occasione del blitz nella scuola Diaz, dove era stata segnalata la presenza dei famigerati black bloc. Sono bastati gli interventi di due marescialli dei carabinieri e di qualche difensore a vivacizzare ludienza. È spuntato il «giallo» della porta sul retro delledificio scolastico, da dove sarebbero scappati i criminali che per tre giorni hanno messo a ferro e fuoco la città. Uno dei due sottufficiali ha fatto la descrizione dei locali della scuola. Lavvocato milanese Piero Porciani(assiste alcuni capisquadra), che conosce a perfezione gli atti processuali, avendo constatato che tra le planimetrie prodotte in tribunale, manca quella di un locale con porta sul retro, ha chiesto lumi al teste, che non ricordava però quel particolare. La domanda era mirata. Perchè il legale sapeva che qualcuno dei 29 indagati, nel corso dellistruttoria aveva detto daver visto uscire dal retro una ventina di persone con abiti di color nero, o scuro, il viso coperto da passamontagna, o altri indumenti o anche da casco, in gruppo, senza correre, cercando di defilarsi (da unintercettazione disposta dalla Procura di Cosenza era già emersa la presenza dei black bloc, ndr)). Porciani ha detto daver visto quella porta e ha invitato il tribunale a fare un sopralluogo.
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